Cambieranno le nostre vite. E cambierà anche il modo di comunicare. Anzi, forse è già cambiato. L’era dei social ha preso il sopravvento e in questo momento terribile per tutti, abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione. Le dirette Instagram hanno dato notizie, titoli, scoop, a tutti. I giornali, ormai sempre più ‘vecchi’ rispetto alla tecnologia, hanno lavorato soprattutto grazie agli inviati speciali. Loro, si proprio loro, i calciatori più importanti e più famosi si sono messi dall’altra parte. Hanno fatto i giornalisti, hanno fatto domande, hanno organizzato vere e proprie ‘esclusive’. Si è capovolto il mondo in queste settimane ed abbiamo assistito, quasi allibiti, all’abilità di molti di loro a fare quello che, fino a poco tempo fa, facevamo noi. Con un vantaggio: il poter arrivare, vista l’amicizia, anche al ‘vero’ Ronaldo.

Il nostro Frey, Bobo Vieri, Cannavaro, i più attivi. Con tanto di scalette, di interviste e collegamenti programmati, di domande preparate. E poi tanti tanti aneddoti, che mai ai giornalisti sarebbero stati rivelati. Potere dei social che mai come in questo periodo hanno fatto la differenza. Potere anche di certi calciatori che, evidentemente, non sapevano solo rincorrere un pallone. Quasi a dimostrarci, ancora una volta, che rimangono nonostante tutto la parte più sana e più vera di un mondo che mai come in questo momento si dimostra lontano dalla realtà, attaccato soltanto al Dio denaro, vittima di se stesso.

E allora questo nuovo modo di intervistare e di intervistarsi chissà che non cambi anche il futuro ruolo degli uffici stampa, delle dichiarazioni post partita, delle conferenze. In una nuova era che vedrà per forza di cose le distanze sociali come nuova regola di vita, tantissimo potrebbe cambiare anche dal punto di vista dell’informazione nel calcio in generale ma anche nel mondo della Fiorentina. Dove, con Commisso, la 'mediaticità' e la comunicazione hanno vinto fin da subito.


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