Complicata fin qui la stagione di Federico Chiesa, dall'estate turbolenta ad un rendimento in campionato non sempre all'altezza, qualche perplessità sulle sue condizioni fisiche e la fatica ad incidere per quanto ci si aspetterebbe da lui. La poca brillantezza del talento viola è arrivata evidentemente anche agli occhi del ct Mancini, che nelle ultime 10 uscite (in cui era a disposizione) l'aveva sempre schierato da titolare nel tridente offensivo del suo 4-3-3. Non venerdì sera in Bosnia però, dove l'Italia ha passeggiato sui padroni di casa per 3-0, con un tridente simil titolare che vedeva però l'ex viola Bernardeschi al posto dello stesso Chiesa. Per lui di spazio ce ne sarà sicuramente stasera nel match conclusivo contro l'Armenia ma è sintomatico il fatto che dal basso rendimento in viola sia derivata anche la panchina azzurra: un segnale per lo stesso classe '97, da cui tutti si aspettano di più. La Fiorentina ne ha bisogno oggi, l'Italia soprattutto nel prossimo giugno, dove per recitare un ruolo da protagonista all'Europeo servirà un Chiesa decisamente diverso da quello dell'ultimo periodo.


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