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In un momento storico così nero per la Fiorentina, poche sono le note liete e molti sono i progetti di riorganizzazione, primo su tutti la nomina di Goretti come nuovo direttore sportivo. E poi è arrivata anche la scelta del nuovo allenatore, Paolo Vanoli. Per commentare la situazione della società e della squadra viola, Fiorentinanews.com ha contattato il noto giornalista e radiocronista Francesco Repice.

Da osservatore esterno, come si spiega la situazione che sta vivendo la Fiorentina? E si vede una via d’uscita?

“Sicuramente la Fiorentina uscirà da questa crisi e non ho dubbi su questo, però è altrettanto vero che queste sono le classiche stagioni dove, se qualcosa ti può andare storto sicuramente ci va, la classica legge di Murphy. Anche in Conference prendere gol al 95esimo, in una partita in cui hai fornito comunque una buona prestazione, è pesante per una squadra che sta cercando di risollevarsi. Non ci scordiamo che la Fiorentina ha in rosa il miglior centravanti italiano, Kean, quindi uscirà da questa situazione delicata. Ma ci vorrà del tempo”.

Crede che l’arrivo di Vanoli sia la vera cura per questa squadra?

“A questi livelli tutti gli allenatori sono bravi e sono convinto che anche Pioli sia stato vittima di questa situazione paradossale. Vanoli è un tecnico in crescita che ha fatto esperienze formative in ambienti importanti negli ultimi anni, come Venezia e soprattutto Torino. Penso che non avrà difficoltà a rimettere la squadra in piedi”.

Vedendo le ultime partite della Fiorentina, il vero problema è più atletico o di testa?

La squadra non ha un problema atletico ma di testa. Contro il Lecce la Fiorentina ha attaccato fino all’ultimo minuto, quindi non può essere un problema atletico. Ricordate l’anno scorso la Roma nelle prime giornate di campionato? Non riusciva a gestire un pallone. Sono annate strane, vanno sapute capire e raddrizzare il prima possibile”.

Che ne pensa della scelta di Goretti come nuovo direttore sportivo?

“La Fiorentina viene da un passato importante, in cui due dirigenti come Corvino e Pradè hanno gestito egregiamente il club. Se poi decidi di cambiare qualcosa, è normale che cerchi di farlo con qualcosa di diverso. La “scommessa” con un ds più giovane, che si impegnerà in questo ruolo a questi livelli, può essere vincente e la reputo una scelta in linea con quanto sta accadendo adesso alla Fiorentina. La società di Commisso sta probabilmente subendo adesso l’onda legata alla scomparsa di un uomo cruciale e importante come Joe Barone. Lui era una persona fondamentale per tutto l’ambiente viola e in un periodo cosi si sente ancora di più la sua mancanza”.


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