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Sono state disputate ormai 22 gare di questo campionato di Serie A 2020/2021 e in casa Fiorentina le cose non vanno benissimo. Con quattro punti conquistati nelle ultime cinque partite, 12 negli ultimi 10 incontri disputati, la Viola ricopre attualmente il quintultimo posto in classifica con un vantaggio risicato sul Cagliari terzultimo. Un rullino di marcia per nulla soddisfacente che lascia i gigliati in piena zona retrocessione che quest’anno si preannuncia più equilibrata che mai. Sono almeno otto le squadre che si giocheranno la permanenza in Serie A sino alla fine e, come ovvio, a fare la differenza saranno i dettagli.


La cura Prandelli non funziona


Quando il presidente Commisso e il direttore sportivo Pradè decisero di sollevare dall’incarico Beppe Iachini e di affidare la panchina a Stefano Prandelli, i tifosi vissero sin da subito emozioni contrastanti. Da un parte, la nostalgia dei tempi andati, di quei tempi in cui la Viola allenata dal tecnico lombardo dava spettacolo in Italia e in Europa e, dall’altra, la paura che Prandelli non fosse più quello di una volta. In questi anni il calcio è cambiato e l’ultima vera esperienza del tecnico bergamasco risale al 2014, quando la sua Italia venne clamorosamente eliminata ai gironi del Mondiale brasiliano. Da lì in poi, solo qualche apparizione sporadica su panchine italiane ed europee che si sono concluse nel peggiore dei modi. In queste ultime settimane, i timori dei detrattori di Prandelli si sono concretizzati e la Fiorentina è tornata a faticare contro ogni avversario. Anzi, paradossalmente, i gigliati riescono ad esprimersi meglio con le squadre di alta classifica che con le dirette rivali nella zona retrocessione. Se sia un problema squisitamente tecnico o mentale non è dato saperlo, ma ciò che è certo è che anche secondo le quote scommesse sulla Serie A ora la Fiorentina è considerata una delle principali indiziate per la retrocessione in cadetteria.


Urge un cambio di rotta immediato


Eppure, a vedere le partite della Viola, non si direbbe che i gigliati siano invischiati nelle zone meno nobili della classifica. Il gruppo a disposizione di Prandelli è uno dei più interessanti della Serie A, a tratti gioca anche un buon calcio, ma troppo spesso viene meno nei momenti decisivi dell’incontro. Ciò è accaduto anche nell’ultima partita giocata al Marassi di Genova contro la Sampdoria di mister Ranieri, vinta dai liguri nonostante i gigliati abbiano creato molto ed espresso un buon calcio. Partendo dal portiere Drągowski, passando per la difesa e il centrocampo sino ad arrivare al reparto offensivo, nessuno è esente da colpe e tutti dovranno giocoforza cambiare marcia e calarsi quanto prima nel nuovo contesto.

Dopo aver sperato un campionato a ridosso delle zone nobili della classifica, ancora una volta la Fiorentina si ritrova a dover lottare per garantirsi la permanenza in massima serie ma l’impressione è che Prandelli e i suoi uomini abbiano a propria disposizione tutti i mezzi per risalire la classifica in poco tempo. Tra il dire e il fare, tuttavia, c’è di mezzo e il mare e se tale inversione di rotta non dovesse esserci già nelle prossime settimane, Commisso sarà costretto a prendere nuovamente dei provvedimenti tanto dolorosi quanto necessari.

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