Kayode: "Gentile nella vita ma cattivo sul campo. Vogliamo vincere campionato e Coppa Italia Primavera, poi vorrei esordire con la Fiorentina"

Una trafila insolita, passata prima dalla Serie D in Piemonte e poi dalla Primavera viola, della quale è diventato una colonna. Michael Kayode, esterno anche dell'Italia Under 19 si è raccontato al media ufficiale della Fiorentina:
"Inizialmente non avevo grande passione per il calcio, facevo atletica perché mi piaceva guardarla anche in tv quando c'era Bolt, facevo anche io i 100 metri. Poi a casa c'era mio padre che era appassionato al calcio e così decisi di cambiare sport. Sono passato anche dalla Juventus, dopo aver passato i provini, poi però preferii andare a Gozzano in Serie D a 16 anni. A livello di forza, mentalità, mi hanno aiutato tantissimo per arrivare poi alla Fiorentina. In Serie D c'è più fisico, una mentalità diversa perché parliamo di calciatori che lottano anche per la famiglia. A Firenze in un settore giovanile così c'è più attenzione al lato tecnico. La Nazionale? Il giorno in cui è arrivata la convocazione ero contentissimo, ero emozionatissimo, poi da lì è andato tutto per il meglio e sto continuando la mia avventura in azzurro.
I miei obiettivi? A breve termine, parlando anche di questa stagione, vorrei vincere la Coppa Italia ma puntiamo tutti al campionato. A lungo termine sarebbe bello esordire con la Fiorentina, vorrei rappresentare questa città e questi colori. Il mio rapporto con la squadra è bellissimo, è uno dei nostri punti di forza, mi trovo veramente bene con mister Aquilani. Le mie caratteristiche? Penso di essere simpatico, gentile, molto generoso. In campo invece sono un po' più cattivo e... bastardo (ride ndr). Sono bravo anche sulle rimesse laterali, ho fatto segnare Distefano.
Nostalgia di casa? Non sono un ragazzo che soffre la lontananza dalla famiglia, poi ovviamente un po' mi mancano i miei genitori e la famiglia. I miei vengono quando possono, guardano le mie partite. La cosa più bella che ho vissuto a Firenze è aver avuto la fortuna di vincere dei trofei con i miei compagni. Idoli? Mai avuti, ho solo giocatori che mi piacciono e mi ispirano".