La Fiorentina deve ripartire dal Franchi, e la Cremonese potrebbe essere l'avversario giusto: la squadra di Nicola adesso soffre dello stesso problema dei viola
Domenica pomeriggio la Fiorentina tornerà in campo nell’ultima partita casalinga dell’anno: contro la Cremonese la squadra di Paolo Vanoli è chiamata a dare un segnale ai propri tifosi dopo la brutta sconfitta contro il Parma. Nonostante il pessimo momento della Fiorentina, con i viola che hanno raccolto 4 sconfitte e una sola vittoria nelle ultime giornate di campionato, la squadra di Davide Nicola potrebbe rappresentare un ostacolo tutt’altro impossibile da superare. Anche Vardy e co. infatti, nonostante il grande inizio di stagione, nelle ultime uscite stanno tutt’altro che brillando.
Nonostante Vardy l'attacco grigiorosso non gira
Se c’è un in fatti un particolare che oggi impone una riflessione profonda in casa Cremonese, che in certo senso assomiglia molto alla squadra di Vanoli, è senza dubbio la fase offensiva: i grigiorossi sono arrivati a tre partite consecutive senza trovare la via del gol, un dato che pesa e che racconta molto più di una semplice flessione momentanea. L’ultima rete segnata risale al 7 dicembre, quando Sanabria aveva trovato il guizzo decisivo contro il Lecce. Da allora, però, la produzione offensiva si è drasticamente ridotta, sia per volume di occasioni sia per qualità delle manovre. L’attacco è sicuramente il reparto che ha fatto più fatica in questa prima metà di stagione, e queste difficoltà derivano probabilmente dal fatto che, se escludiamo Vardy e Bonazzoli – loro sembrano aver tutto sommato trovato la quadra mettendo a segno in totale 9 reti – i gol siglati dagli attaccanti della Cremonese sono pari solamente a 2 (di cui uno di De Luca messo fuori rosa nel ultime settimane).
La scelte di Nicola non sembrano avere effetto
Nel 2026 sarà quindi importante avere un maggiore contributo anche da parte di Antonio Sanabria, che si è sbloccato nell’ultima vittoria casalinga contro il Lecce. La scelta di Nicola di affidarsi a Sanabria per aumentare la pericolosità offensiva non ha invertito la rotta. Il problema non è nei singoli, ma nel collettivo: manca supporto corale all’azione offensiva, con troppi palloni giocati spalle alla porta e con scarsa partecipazione degli altri reparti. La squadra fatica a salire in blocco, costringendo le punte a lavorare isolate, senza opzioni immediate di scarico o inserimenti da dietro. Altro elemento critico è la scarsa efficacia delle corsie laterali, solitamente fondamentali nel gioco della Cremonese. Negli ultimi match le fasce hanno prodotto poco, rendendo più prevedibile lo sviluppo offensivo.
La mancanza di un piano B impone di tornare sul mercato
Il problema più evidente è forse l’assenza di un’alternativa tattica. Con gli uomini attualmente a disposizione, diventa complicato arrivare in area per vie centrali, soprattutto contro avversari ben organizzati. Se il piano A non funziona, mancano soluzioni credibili per cambiare spartito a gara in corso. La sensazione è che il mercato possa, e forse debba, intervenire proprio su questo fronte, fornendo a Nicola profili in grado di offrire nuove soluzioni offensive e maggiore imprevedibilità.



