Tre anni per soli quattro mesi di livello: alzare l'asticella salutando Mandragora, si può. Un rinnovo in ballo che potrebbe pesare anche troppo in prospettiva

Il tira e molla con Rolando Mandragora rischia di arrivare fino al rush conclusivo del mercato, nonostante una situazione che a giugno sembrava quasi formalità, memore anche di un finale di stagione notevole da parte del centrocampista. Quei 4 mesi del numero 8 però hanno fatto scalpore anche in relazione ai primi due anni e mezzo della sua avventura in viola.
La Fiorentina l'aveva preso nell'estate 2022 anche per colmare il vuoto lasciato da Torreira ma l'ex bianconero, di fatto, non è mai stato un titolarissimo e mai aveva raggiunto i picchi visti con Palladino tra febbraio e maggio 2025. Ecco perché qualche riflessione d'insieme al momento di valutare un rinnovo è stata e sarà fatta: di margini per migliorare nel ruolo ce ne sono indiscutibilmente, magari con un profilo più giovane.
E poi c'è il tema economico, perché Mandragora vorrebbe arrivare al tetto dei 2 milioni. Il classe ‘97 ha già raggiunto i 28 e un rinnovo simile vorrebbe dire appesantire il monte ingaggi e rendere quasi invendibile un elemento, la cui continuità è senz’altro dubitale. Addirittura rischiando di ritrovarsi un altro esubero dai costi altissimi, come ne abbondano ormai in casa Fiorentina.