Moggi: "Spalletti non ha cambiato nulla alla Juve, Roma forte ma non da scudetto. La Fiorentina adesso rischia davvero di retrocedere"
Questa notte Tuttomercatoweb ha pubblicato una breve intervista all'ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi. Tra i tanti temi toccati dal dirigente c'è anche quello relativo alla Fiorentina e alla pessima stagione che sta svolgendo. Questo un estratto delle sue considerazioni:
"La Juve? Con Spalletti non è cambiato niente. La squadra ha le caratteristiche che ha, con Bremer magari può migliorare ma non è ai livelli di Inter e Napoli. Cosa manca alla Juve? E stata sbagliata la campagna acquisti. Mancano difensori e centrocampisti. La Juve allenata da Spalletti comunque dopo tanti pareggi con la squadra molle ha vinto a Bologna giocando con la grinta che ci vuole per vincere le partite. Se continuasse cosi potrebbe anche dare soddisfazioni”.
"La Roma andrà lontano con la difesa che si ritrova, ma lo scudetto…"
Un pensiero anche sull’exploit della Roma: “La Roma ha la difesa migliore del campionato e questo la dice lunga. Avere la difesa migliore è già importante. Quella squadra manca di un centravanti di stazza, anche se gioca bene. Il fatto che abbia vinto in Europa League e che abbia battuto il Como certifica lo stato di forma. Chi punto per lo scudetto? Bisogna vedere quando il Milan potrà giocare al completo. Oggi la squadra al completo, favorita, è l'Inter. Il Napoli ha avuto l'organico falcidiato da infortuni a catena, bisogna aspettarlo. Intanto è secondo con tutti gli infortuni che ha avuto”.
“Non riesco a capire cosa stia vivendo la Fiorentina: ad oggi rischia davvero di retrocedere”
Ha pii concluso la sua intervista parlando della Fiorentina e della delicata situazione che sta vivendo negli ultimi mesi: “Difficile da capire. Ricordo che Pioli sognava lo Scudetto, devono stare attenti a non retrocedere: Può darsi che alcuni calciatori che hanno dato il cento percento oggi non riescono a darlo. Penso a Kean ma non solo. Quanto rischia la retrocessione? Oggi credo che rischi parecchio. Otto punti sono difficili da recuperare. Vedo una situazione complicata. Un insieme di cose che ha falcidiato l'ambiente. Evidentemente la mano di Palladino era stata importante”.



