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Il neo presidente di Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi, si aspetta “coraggio da Firenze, anche dalla politica, alla quale tocca il compito della pianificazione”. Ne parla in un'intervista rilasciata a Il Foglio. Per rilanciare la città ci sono a suo giudizio tre opere da completare: “Lo sviluppo dell’aeroporto, che è fatto per il turismo ma anche per il business, di cui si parla da decenni; la Tav, che va finita; lo stadio, per il quale va predisposto un piano pubblico-privato al quale lavorino Comune e Fiorentina per realizzare una cittadella sportiva a Campo di Marte. Il pubblico deve fare la sua parte, ma non per cercare mecenati. Non si può pensare che il presidente della Fiorentina dia i soldi a babbo morto. Deve avere un ritorno economico, com’è normale che sia. Per questo intorno allo stadio servono alberghi, ristoranti. Il modello è quello dello stadio della Juventus. La Fiorentina può essere una testimonial anche per Firenze. Aeroporto, Ferrovie e Fiorentina sono tre soci di Confindustria. In totale hanno in cantiere opere per 2 miliardi. Sono soldi veri, che fanno crescere il pil, non chiacchiere o decreti. Sono occasioni da non farsi sfuggire. L’alternativa è che a lungo andare rimangano i ruderi delle opere incompiute”.


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