L'ex calciatore viola Maurizio Restelli
L'ex calciatore viola Maurizio Restelli

Ha militato nella Fiorentina nelle annate dal 1972 al 1974, quindi nella stagione 76-77 e dal 1978 al 1981 l’ex centrocampista viola Maurizio Restelli, che a Toscana Tv ha avuto modo di commentare alcune tematiche dell’annata gigliata e dell’attualità della squadra di Italiano. Di seguito le sue dichiarazioni più importanti.

‘In inverno c’è stata la possibilità di rinforzare la squadra sul mercato, ma…’

“Per quello che è il gioco attuale della Fiorentina non basta un centravanti, ma serve un buon centravanti. Le palle che arrivano davanti sono poche; ci vorrebbe una tipologia di gioco più adatta per un centravanti. L’allenatore però ha un determinato pacchetto di giocatori e mancano alternative valide. A Gennaio si poteva intervenire, la situazione era chiara. Già mi chiedevo infatti da inizio stagione se la campagna acquisti estiva fosse stata fatta coordinandosi con l’allenatore. Dopo due anni pensavo che il tecnico avesse maggiore possibilità di imporsi sul mercato, in un anno determinante per lui e finire in bellezza. In Inverno c’era la possibilità, vista l’impensabile posizione di classifica, di intervenire sul mercato per provare a mantenerla, dato che era chiaro che il gruppo squadra non avrebbe potuto mantenere quella posizione. Ma non è stato fatto, e penso che la Fiorentina stia facendo un ‘miracolino’”.

‘Molti calciatori hanno deluso le aspettative, altri non rientrano nelle idee di gioco di Italiano’

“Ci sono dei giocatori in rosa che hanno dimostrato di non essere all’altezza e deluso le aspettative nonostante le occasioni avute, altri che invece sono rimasti molto in panchina e sono stati utilizzati poco e male. Bisogna vedere quando ci sarà un allenatore se alcuni elementi potranno essere rivalutati, spesso è questione di scelte. Chi non ha avuto spazio probabilmente non rientrava a pieno nelle idee di gioco di Italiano. Parisi spesso è stato impiegato sulla fascia destra. Sugli esterni offensivi si sono alternati tanti giocatori senza dare l’apporto necessario”.

“Non si può dare la colpa ad una sola persona, in una società ci sono tante componenti. Nel calcio ci sono delle tempistiche ben definite e vanno rispettate; occorre che in dirigenza subentri un dirigente, a meno che Pradè non si imponga con Commisso sulla scelta del prossimo allenatore. Questo perchè si possa iniziare a costruire insieme il futuro della Fiorentina. Una società che ha un minimo di ambizione deve pensare al futuro per tempo; fa parte del gioco dover occuparsi dell’annata successiva mentre si è un momento delicato della stagione e ci si sta giocando un trofeo”.

‘L’Atalanta ha raggiunto determinati risultati comprando calciatori sconosciuti’

“È problematico capire la vera forza della Fiorentina: delle volte fa gare come quella dell’andata in Coppa Italia con l’Atalanta, in cui dimostra di essere una squadra competitiva, così come contro la Lazio e la Roma, e altre in cui invece offre prestazioni scadenti. Mi chiedo perchè non si riesca ad avere continuità. L’Atalanta ha raggiunto un determinato valore acquistando giocatori sconosciuti ad un costo molto relativo, e tirando su giovani come Ruggeri e Scalvini. All’andata al Franchi la Fiorentina ha sorpreso la squadra di Gasperini, che immagino prenderà alcune contromisure”.


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