La partita giusta per mettere a tacere i primi malumori

Il portiere polacco ha finalmente trovato la maglia da titolare della Fiorentina ma ha già commesso qualche errore che però non dovrà destabilizzarlo: la Juventus sarà un grande banco di prova
Dopo una storia fiorentina vissuta più in panchina che in campo, Bartłomiej Drągowski ha finalmente trovato la maglia da portiere titolare. Negli anni precedenti il classe 1997 ha dovuto sopportare i mancati prestiti nel momento in cui doveva andare a farsi le ossa e le tante panchine a cui lo hanno sorprendentemente relegato ragazzi giovani come Lafont e Sportiello. Con il cambio di proprietà e di dirigenza, il polacco ha ottenuto invece non solo la maglia da titolare, ma anche il rinnovo di contratto fino al 2023. Fiducia assoluta.
In questo inizio di stagione però, non sono mancate le incertezze per il Drago, che tra la papera alla prima al Franchi (anche se amichevole) contro il Galatasaray sul tiro di Emre Mor, il non fenomenale intervento sul gol del pareggio di Mertens contro il Napoli, qualche errore di troppo coi piedi e la poca reattività sulla rete di Zapata a Genova, si può dire che non sia partito a mille all’ora.
È giusto sottolineare però che, come la nuova proprietà e la dirigenza viola chiedano tempo e pazienza per costruire una grande squadra e un grande progetto negli anni, anche a Drągowski bisogna dare il tempo di trovare sicurezze e mentalità per diventare un grande portiere. Certo, cinque mesi straordinari fatti ad Empoli non lo rendono subito un ira di Dio, ma le qualità e le capacità per fare il numero 1 a Firenze, ce le ha eccome.
Ecco quindi arrivare la partita contro la Juventus, dove, mai come in questa occasione, il portiere polacco può mettere un punto e mettere a tacere i dubbi di una parte della tifoseria che stanno già piovendogli addosso.
Quindi non resta che aspettare e sostenere questo ragazzone polacco, perché la Fiorentina ha bisogno di certezze e Bartłomiej è assolutamente in grado di dargliele. (GIACOMO TRAMBUSTI)
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