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Pietro Comuzzo
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Un “No” che ha fatto parecchio rumore a Firenze quello di Comuzzo, che, rifiutando l’Arabia nonostante le volontà della dirigenza, ha mandato un messaggio forte e chiaro sulle sua ambizioni di carriera.

Un mondo capovolto

Eppure, a qualche settimana di distanza da quei giorni di mercato, il mondo di Comuzzo sembra essersi capovolto. Il classe 2005, ad oggi, è finito dietro nelle gerarchie di Stefano Pioli. L’allenatore viola, nella sua difesa “tipo”, preferisce schierare l’esperto Pablo Marì che, nonostante gli svarioni difensivi, è l’unico in grado di dare organizzazione alla linea a tre della Fiorentina. Comuzzo (come anche gli altri difensori viola) non è stato privo di responsabilità nel difficile inizio della Fiorentina e questo sembra essere bastato per mettere in panchina il giovane friulano. Molto spesso Pietro Comuzzo si accomoda in a sedere a vedere i compagni giocare; niente di più negativo per un ragazzo di vent’anni. Evidentemente la necessità di far fare esperienza al giovane difensore non sembra essere una priorità per Pioli.

Una gestione poco lungimirante

Anche da un punto di vista meramente economico la gestione di Comuzzo non sembra essere fra le più lungimirante. Se nel calcio moderno una squadra come la Fiorentina vive anche di plusvalenze, la mancata cessione e il conseguente poco utilizzo porta necessariamente alla svalutazione economica del giovane giocatore viola. Un processo di crescita, quello di Comuzzo, che sembra essere più ostacolato che agevolata dalla Fiorentina


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