Abbiamo capito che un colpo la Fiorentina lo farà, una sorpresa. Magari anche forte, questo lo vedremo. A centrocampo o in attacco? Beh, la sensazione è che se capiterà l’occasione davanti qualcosa sarà fatto. I centravanti non convincono, c’è poco da fare. E anche queste amichevoli invernali stanno dimostrando che nessuno tra Jovic e Cabral sta rendendo come ci si aspettava.

Ed ecco che qualcosa di clamoroso davanti potrebbe anche accadere, più che sugli esterni dove Pradè si fida ciecamente del recupero di Sottil e di Gonzalez. E allora ci sono nomi che potrebbero tornare di grande attualità. Italiano ha bisogno di reti, continua a ripeterlo ai suoi dirigenti, se davvero si vuole provare a rimanere in Europa e non fare due passi indietro dopo averne fatto uno in avanti. Nessuno è contento della classifica viola, parola di Barone, tutti si aspettano di più, sia dalla squadra sia dallo staff tecnico chiamato a sbagliare poco o nulla da qui alla fine per poter "migliorare i risultati della scorsa stagione". Intanto si comincia a lavorare ai rinnovi, con Venuti che con ogni probabilità sarà presto ceduto e alcune bocciature scontate.

Diverso il discorso sul contratto di Amrabat che sarà ripreso in mano la prossima estate e al quale sarà proposto un rinnovo a cifre vicine ai tre milioni di euro a stagione, come per Milenkovic. E’ lui, in questo momento, il giocatore viola più forte e non potrebbe essere altrimenti dopo un Mondiale da applausi per lui e il suo Marocco.

Il 2023 sarà l’anno del Viola Park e sarebbe davvero triste ritrovarsi a quella data senza Europa. Vero, ci si può arrivare attraverso il campionato, ma anche con la vittoria della Coppa Italia o della Conference League. Tre strade, tutte da perseguire con le stesse motivazioni, con i migliori. Ci riuscirà questa Fiorentina? E’ attrezzata questa rosa per farlo? Per i dirigenti viola sì, per questo dal prossimo mercato arriverà al massimo un colpo in entrata. Forte, si augura Italiano, che porti con sé una buona dose di gol ci auguriamo tutti. Perché è questa la vera cosa che manca ai gigliati, dall’addio di Vlahovic in poi. Il gruppo c’è, lo spogliatoio anche, il gioco sta tornando. Ma serve segnare una rete in più degli avversari per non gettare alle ortiche tutto quello che è stato fatto in questi anni. Cominciando proprio dalle sfide contro Monza e Sassuolo.


💬 Commenti