Fazzini: un minutaggio ridotto all'osso tra infortuni e cambi modulo. Ma c'è tempo per giocarsi le proprie carte

L'arrivo di Jacopo Fazzini da Empoli, prelevato per 10 milioni in estate, sembrava il classico investimento ‘alla Parisi’ fatto dalla Fiorentina verso il club del patron Corsi: stavolta, però, arrivava a Firenze un ragazzo di 21 anni, promettente, e pure tifoso della Fiorentina, che era stato cercato da diverse squadre nei mesi precedenti (una su tutte la Lazio). Flash forward a Natale: la relazione tra Fazzini e il club viola, ancora, non è sbocciata per diversi motivi.
Partenza scintillante
Il lusso di poter investire su Fazzini come riserva, per poi crescerlo e vederlo salire i ranghi della formazione, aveva incuriosito molti tifosi viola: il ragazzo ci ha messo ben poco a ripagare questa attesa, non fornendo gol né assist ma inanellando ottime prestazioni dove univa grinta e tecnica, in un periodo come quello di inizio stagione dove i suoi compagni non ci mettevano nemmeno metà della sua voglia. Senz'altro uno dei più brillanti di quel lasso di tempo: molti ricorderanno quel palo contro il Polissya, dopo azione personale in conduzione per tutto il campo, che poteva diventare un eurogol. Invece, le statistiche parlano di un minutaggio esiguo (624 min in 15 partite, media di 41/partita), col ragazzo che – anche per motivi fisici - non gioca da un mese. L'ultima da titolare a Mainz, ma c'era Galloppa in panchina; con Vanoli solo 6 minuti contro il Genoa e 11 contro l'AEK.
Un (nuovo) modulo scomodo
Il motivo non è solo da imputarsi ai fastidi fisici che lo stanno tenendo a freno: Fazzini è sparito dai radar anche per via del cambio di modulo che Vanoli sta timidamente provando ad attuare. Se infatti il 3-5-2 (in tutte le sue varianti) è una disposizione che l'ex Empoli conosce bene, avendo spesso operato da trequartista o mezza punta in questo modulo, la nuova formazione è quanto di più simile a un 4-4-2, dove non sono previsti alcuni ruoli di aggancio tra il centrocampo e l'attacco: pertanto, Fazzini si dovrà senz'altro ‘reinventare' in uno scacchiere che non necessariamente prevede la sua presenza. Se si conta poi che, qualora Vanoli ricevesse conferme, arriveranno senz'altro nuovi interpreti per il ruolo delle due ali, allora le cose iniziano a farsi veramente complicate per il classe 2003.
Tornare a fare il vice-Gud
Ma non tutto è perduto, affatto: se è vero che l'idea dell'acquisto di Fazzini è nata per donare un vice-Gudmundsson alla Fiorentina, perché questo paradigma dovrebbe cambiare? Contro l'Udinese, l'islandese ha agito un po' da ala sinistra (con Parisi contrapposto sulla destra), un po' come mezzapunta a supporto di Kean. Se le caratteristiche necessarie per questo ruolo sono la fantasia, il dribbling e la rapidità, perché non provare anche Fazzini? Col rilancio che la Fiorentina deve necessariamente avviare, il ragazzo ha tutte le carte in regola per aggrapparsi a questo treno e ri-acquisire il minutaggio che merita.
