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Gudmundsson
Albert Gudmundsson. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

A Toscana TV ha parlato l’ex viola Massimo Orlando, che si è soffermato su vari spunti dopo Fiorentina-Juventus. Orlando ha toccato molti temi della gara, concentrandosi anche su alcuni singoli della rosa gigliata.

“Piccoli passi in avanti, niente di straordinario, è anche vero che Vanoli ha detto ‘un mattoncino alla volta’. Mi è piaciuto che nel secondo tempo la Fiorentina sia rientrata con la mentalità giusta, con una reazione, dopo la mazzata del gol subito nel finale della prima frazione. La squadra poteva accusare molto il colpo, invece è rientrata in campo con voglia, di andare a prendersi il pareggio. L’atteggiamento mi è piaciuto, bene Kean e veramente bene Fortini, fresco e veloce, abile al cross: deve essere sempre titolare”.

‘Contro questa Juventus si poteva vincere’

“La Juventus è partita con una squadra molto difensiva, nonostante una Fiorentina in grande difficoltà. Koopmeiners in difesa, con un centrocampo che ha zero qualità. Il punto ci sta bene per la situazione attuale… ma con la Juventus vista al Franchi si poteva anche vincere. Dodô sta mancando troppo, Kostic andava attaccato, dietro c’era Koopmeiners, il brasiliano invece tornava sempre indietro, è in sfiducia totale, ha paura e non sta neanche bene. È importante che la squadra sia messa bene in campo, gli errori sono stati singoli, non di reparto, vedi Pablo Marì con Vlahovic”.

‘Si è pensato che Gudmundsson fosse un fenomeno, ma…’

Gudmundsson è una delusione per tutti, per me una delusione esagerata. Non capisco perché, se per problemi suoi, per questioni di ambientamento… poi però l’ho visto con l’Islanda, sereno e autore di grandi giocate. Il problema è anche che si è pensato che lui fosse un fenomeno, invece non lo è, è un buonissimo giocatore ma meno forte di quello che si pensa. Invece, troverei sempre un posto a Fazzini, bravo a proporre gioco e che dà un contributo anche in difesa”.

Pioli continuava a dire che la Fiorentina doveva imporre un gioco che non c’era. Ora tutti a Firenze hanno capito che la squadra deve uscire da questa situazione, chi se ne frega se arriva 12esima, l’importante è salvarsi e giocarsi le coppe per provare a salvare un’annata che in campionato è compromessa. Certo, per farlo serve alzare la qualità in campo, già a partire da Bergamo. In mezzo al campo manca un regista, Nicolussi fatica ad emergere nel contesto… serve fare qualcosa sul mercato”.


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