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L’allenatore della Fiorentina Primavera Daniele Galloppa si è raccontato a DicciPodcast, toccando varie tematiche personali, calcistiche e non. L’ex calciatore romano ha spaziato dalla gestione dei giocatori alle proprie passioni.

‘Bisogna trovare la chiave per ogni calciatore’

“La gestione dei ragazzi è la parte più bella e affascinante del ruolo dell’allenatore. I moduli e i ruoli vengono dopo, la gestione delle persone è la cosa più bella, quella che ti dà di più, però è difficile. Come gestirli? Te lo dicono i ragazzi, non c’è niente di prestabilito. Devi conoscerli, devi entrar loro dentro e poi… cercare di trovare la chiave per ognuno di loro, sono tutti diversi. A volte c’è bisogno del bastone, a volte di un abbraccio, altre volte di stare in silenzio”.

‘Lavoriamo a 360 gradi, dai colloqui individuali alle sedute video’

“La mia settimana? Dal lunedì al venerdì dormo una notte (scherza ndr)… La settimana cambia se si viene da una vittoria o una sconfitta, cambia l’approccio mentale. Mentalmente mi piace fare il contrario, quando si vince cerco di stare più addosso alla squadra, quando si perde cerco di alleggerire, perché penso sia giusto così. Quando si perde i ragazzi lo sanno già. Il giorno della ripresa degli allenamenti si torna in campo e si lavora forte, il secondo molto più sulla forza, palestra, mercoledì facciamo partite e i giorni successivi prepariamo la partita. Il lavoro è a 360 gradi e prevede anche sedute video, colloqui individuali coi ragazzi, per discutere di tutto, da chi è scontento a chi può e deve migliorare qualcosa”.

‘In un’altra vita farei il cantautore’

“Ho sempre detto che se dovessi rinascere farei il cantautore. Morirei di fame eh, sono stonato, ma il cantautore è il mestiere più bello del mondo. Quando uno scrive e canta emoziona le persone con ciò che sente dentro. Strimpello un po’ la chitarra e ho sempre avuto la passione della scrittura, di scrivere miei pensieri, in rima e non. Ogni tanto mi piaceva anche giocare a golf, da quando mi sono rotto le ginocchia il golf mi ha aiutato a staccare la testa”.


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