Galli: "Paratici prenda una strada e vada dritto e capisca chi ha un piede fuori dal pullman. Illusione collettiva con l'Udinese"
La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex portiere e dirigente viola Giovanni Galli. Al centro delle sue parole ovviamente la tragica situazione sportiva della Fiorentina.
La prestazione di Parma
“C'e stata un'illusione collettiva per il 5-1 con l'Udinese - dice Galli - ma io sinceramente non mi sono fatto abbindolare perché è stata una gara falsata, nel senso che la Fiorentina è stata brava a sfruttare al massimo ogni episodio. È un paradosso, ma ho notato cose migliori a Parma. L'ultima mezz'ora non è stata sbagliata perché tutti hanno cercato di dare il proprio contributo. Certo, se Kean e Piccoli sbagliano dei gol facili, ne paghi le conseguenze. Bisogna ripartire da ciò che di buono si è visto al Tardini e serve togliere un po' di presunzione di dosso a qualcuno, oltre a far presente che si gioca di squadra”.
L'arrivo di Paratici
“Paratici? Sono contento dell'arrivo di un uomo di calcio e spero che entri già domani mattina nello spogliatoio perché il 4 gennaio è già fin troppo tardi: con la Cremonese sarà una gara difficile. In passato ha fatto scelte importanti e ha gestito sempre club importanti. Ora anche lui deve calarsi in una realtà diversa, dove l'obiettivo è non retrocedere. Qui non si lotta per la Champions ed è diverso. L'unico consiglio che mi posso permettere di dare è che prenda una strada e che vada dritto per quella. Avanti deciso, stando attento alle curve ma senza sbandare. Deve capire chi è disposto a fare tutto e chi invece ha già mezzo piede fuori dal pullman. E deve essere pure psicologo per individuare chi sta dicendo la verità, chi la sta mascherando e chi pensa al proprio ego”.
La corsa salvezza
Infine la previsione per la corsa salvezza: "Con i tre punti è ancora tutto aperto. Se fossimo al tempo dei due punti, forse sarebbe impossibile ma ora no. Nel '77-78 quando ho esordito in Serie A, la Fiorentina era ultima e si è salvata solo alla fine, con tanti sacrifici. C'erano giocatori con il colore viola addosso e disposti a sudare. C'è da calarsi in questa prospettiva, dove giocare bene non conta nulla".



