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Confronto squadra Tifosi Bergamo

La situazione in casa Fiorentina è al limite del drammatico. Non vogliamo esagerare, ma nessuna vittoria in 13 partite, ultimo posto in classifica con l'Hellas Verona e la terzultima squadra a -4 non possono che far rientrare la situazione sotto il cappello dell'aggettivo “tragico”. Non che non si possa migliorare, ovviamente, ma questa è un'altra storia. 

Tre fasi

In questi tre mesi le reazioni del tifo viola sono state varie e conseguenti, fino ad arrivare al “patto” tra squadra e curva di cui tanto si sta parlando in questi giorni. Si delineano a grandi linee tre momenti in cui l'ambiente viola ha preso piano piano coscienza del fatto che questa sarebbe stata una stagione che, per il momento e considerato tutto (mercato, classifiche recenti, allenatore), di normale avrebbe avuto poco.

Periodo Pioli

Si parte con Pioli e la squadra non ingrana. Qualche mugugno, ma l'allenatore è nuovo, ci sono giocatori nuovi in rosa: serve tempo, probabilmente, come si tende a pensare la maggior parte delle volte all'inizio. La squadra non vince e continua a non vincere. Il clima si fa sempre più pesante e si arriva alla sconfitta casalinga contro il Lecce. Contestazione, anche davanti alla Tribuna. Via Pradè, via Pioli, la Fiesole scrive in uno striscione: “Senza mister non avete più scusanti... Lottare e vincere o passeremo alle maniere pesanti”.  

L'arrivo di Vanoli

Arriva Vanoli, la situazione non migliora. La Fiorentina è malata, psicologicamente parlando. Adesso ne sono coscienti tutti, giocatori e tifosi. Prima l'appello disperato e contestato di Dzeko, poi le sue parole sotto il settore ospiti di Bergamo. Così il sostegno del popolo viola: tutti insieme per uscire da questa situazione. Si parte da Sassuolo, con l'appello della curva e l'esodo a Reggio Emilia. L'appoggio della Fiesole, nonostante la contestazione, non è mai mancato. Adesso serve quello di Firenze. Serve tentarle tutte. 


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