Comuzzo braccetto di difesa e Pongracic centrale: come cambia il paradigma nelle retrovie rispetto all'anno scorso

Salvo clamorose sorprese, la linea difensiva della Fiorentina di quest’anno sarà la solita dell’anno scorso a livello di interpreti, vale a dire Ranieri, Pongracic e Comuzzo. Ciò in cui differirà dall’anno scorso, invece, è la posizione di due delle tre pedine sopracitate: Pioli sta infatti puntando sul croato come centrale, lasciando invece a Comuzzo il ruolo di braccetto destro. Che sia questa la scelta giusta?
Cosa cambia dall'anno scorso
L’anno scorso, da gennaio in poi, Palladino ha avuto a disposizione Pablo Marì affidando a lui il compito di centrale di difesa, almeno per quanto riguarda il campionato. Comuzzo, che invece giocava centrale in Conference, ha mostrato qualche scricchiolio in quella posizione, come si ricorda contro il Betis a Siviglia quando fu ‘sverniciato’ da Bakambu. Tuttavia, quest’anno Pioli ha scelto Pongracic come centrale, andandone però a tarpare le doti offensive e tecniche: il croato infatti mostra grande sicurezza palla al piede, essendo (dati alla mano) uno dei difensori più creativi del nostro campionato, uno a cui il pallone tra i piedi passa molte volte durante i 90 minuti. Da centrale, invece, ha compiti molto limitati in impostazione e in inserimenti offensivi, che invece sono affibbiati a Comuzzo.
Col Torino, forse per esasperazione o forse proprio per scelta di Pioli, nel finale di primo tempo si è visto Comuzzo lanciarsi nella trequarti avversaria, provando senza successo a inserirsi nella manovra offensiva della Fiorentina. Risultato: sembrava un pesce fuor d’acqua, non avendo l’abitudine di spingersi così in avanti. Pongracic, invece, ha dimostrato ad ampi tratti di saperci stare bene anche in posizioni più avanzate: per questo fa strano vederlo invece ‘bloccato’ in difesa.
Fiducia nel ragazzo
Naturalmente siamo tutti coscienti degli errori di Comuzzo, e probabilmente Pioli non lo ritiene pronto a fare il centrale nei tre della retroguardia: tuttavia, i giovani devono avere la possibilità di sbagliare, in quanto parte di un processo formativo, e se la Fiorentina ha deciso di puntare anche sul classe 2005 significa che è ritenuto pronto per giocare su questi livelli. Per evitare un altro anno di titolarità di Pablo Marì, vista l’assenza di operazioni di mercato che portassero un centrale a Firenze – vedasi Lindelof – allora un’opzione potrebbe essere quella di tornare all’impostazione difensiva dell’anno scorso e lasciare a Pongracic la libertà di sganciarsi.