Calaiò: "Jovic non ha le caratteristiche adatte alla Serie A. La sua esultanza non è contro Firenze e i suoi tifosi"

Questo pomeriggio l'ex attaccante di Napoli e Spezia Emanuele Calaiò, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare l'avvio di campionato della Fiorentina di Vincenzo Italiano soffermandosi anche, da centravanti navigato, sulle prestazioni dell'ex Real Madrid Luka Jovic. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:
"E' chiaro che nel calcio tutti quanti, allenatori e giocatori, vorrebbero meno complimenti e più punti in campionato. Anche io preferisco vincere 1-0 e giocare male che giocare un bel calcio e perdere. Occorre essere concreti e pensare sempre all'importanza dei tre punti se uno vuole raggiungere determinati risultati. La Fiorentina di Italiano è in questa situazione al momento: sta prendendo molti complimenti ma non ci si aspettava sicuramente una partenza con cosi pochi punti. Il secondo anno di Italiano? Io ho sempre detto di stimare molto Italiano e lo faro sempre, è un allenatore preparatissimo. Ha fatto ottime cose ovunque è andato. Vedo le partite dei viola e giustamente il tecnico sottolinea come la squadra abbia un buon gioco ma spesso non riesca a vincere per alcuni errori degli attaccanti: ci sono state stante partite che la Fiorentina poteva vincere ma che a causa della scarsa cinicità degli attaccanti purtroppo non è riuscita a portare a casa. Mi auguro che a doppietta di Jovic può aver sbloccato il reparto offensivo: in questo senso non credo che ci siano da dare colpe al tecnico".
Ha poi parlato delle difficoltà che può avere un attaccante: "Anche io ho vissuto stagioni fatte di alti e bassi, è questa la vita di un attaccante: quando non riesci a fare gol ti sfiduci e non sei lucido mentalmente. Quando non trovi la rete rischi di incaponirti, poi è normale che con l'esperienza uno riesce a risolvere anche queste situazioni. Jovic non ha caratteristiche che mi piacciono particolarmente. Non mi sembra adatto a questo campionato e per questo sta trovando difficoltà. Mi auguro che i gol in Conference lo possano sbloccare anche in campionato. L'esultanza del serbo? E' normale che sia la frustrazione a farti fare quei gesti, non penso che lui ce l'abbia con Firenze ed i fiorentini. Alla fine non è l'unico a farlo, soprattutto in periodi di appannamento come quello che ha attraversato il numero 7 viola".