"Avere una proprietà forte e un allenatore di livello fa la differenza. Divido i giocatori tra forti e scarsi, ed il Como di Fabregas..."

Quest'oggi l'ex direttore sportivo del Como Mauro Gibellini è intervenuto a Radio Bruno per analizzare le insidie che attendono la Fiorentina in vista della sfida di domani contro la squadra di Cesc Fabregas. Questo un estratto delle sue parole:
“La prima partita di quest’anno è stata strepitosa. Il Como adesso è una squadra dotata di talento, di giovani e di tanta qualità. Forse è ancora un po’ disomogenea, non quindi una squadra a tutto tondo, però sicuramente una squadra che può dire la sua in questa stagione. Credo che l’obiettivo sia quello di diventare una realtà affermata del calcio italiano: seguo con piacere quello che viene detto a Como e la dirigenza ha un progetto vero e serio".
“Una società che spende 200 milioni in due anni fa percepire quali siano i suoi obiettivi”
Ha anche aggiunto: “Ho sempre ammirato l’equilibrio che ha avuto la presidenza. Hanno creato un loro marchio passettino dopo passettino, un loro modo di vedere il calcio che coinvolge anche assetti diversi da quelli sportivi. Ha una proprietà fortissima dal punto di vista economico, forse la piu forte in Italia: la potenza di investimento è oggettivamente devastante. Hanno fatto 200 milioni di investimenti negli ultimi due anni e questo dovrebbe dire molto sugli obiettivi che si sono posti. Allo stesso tempo va ammesso che non è semplice far combaciare la qualità dei giovani con i risultati in campo, ma nella prima partita contro la Lazio mi hanno veramente impressionato”.
“Non divido i giocatori tra giovani e vecchi, ma tra forti e scarsi. Ed il Como..”
Un punto anche su alcuni singoli: “Hanno giocatori di talento vero come Baturina, Paz e Douvbikas. E’ una squadra oggettivamente pericolosa e da prendere con le pinze quando ci vai a giocare contro: hanno qualità, gioco e un allenatore molto ambizioso. Devi avere le orecchie dritte quando giochi con i lariani. Cosa mi piace del Como? Il fatto che scelgano di investire su giovani forti per poi svilupparli. Ho sempre però diviso i giocatori tra bravi e scarsi, non tra vecchi e giovani, e se i giovani sono bravi meritano di giocare. La differenza la fa la qualità. E’ vero che anche l’esperienza fa spesso la differenza, ma se tu hai un bravo allenatore, una società forte ed investi su giocatori di talento credo che l’’equazione si risolva in breve tempo: i risultati non possono non venire”.
“Anche la Fiorentina è una squadra work in Progress”
Ha poi concluso parlando della Fiorentina: “Anche i viola mi sembrano una squadra work in progress, che ancora non sono arrivati al massimo rendimento proprio perché Pioli la sta costruendo passo-passo. Sono stati fatti ottimi acquisti comunque, e non è cosa da poco nemmeno confermare Kean. Con l'esperienza di Pioli e la qualità complessiva della squadra, piano piano i risultati arriveranno".