Cose in comune ne hanno: l’altezza (uno è 193 centimetri, l’altro 194), l’avere conosciuto per lunghi periodi la panchina, la capacità di giocare al calcio bene anche con i piedi. Ma uno è molto riservato e sembra far di tutto per non farsi notare, l’altro è vistoso come un trapper (cosa che d’altronde è nel tempo libero). La Nazione descrive così il confronto fra Terracciano e Gollini, portieri così diversi eppure così pronti a formare una coppia. A oggi sembrano davvero incarnare due tipi di portiere adatti al calcio didattico di mister Italiano, seppur nella loro diversità fisiognomica.

Entrambi non hanno l’esplosività del portiere-molla ed entrambi sembrano adattissimi a giocare con la difesa schierata alta. Terracciano però sembra avere dentro il tempo calcistico dell’attesa, la capacità di attirare a sé l’attaccante; mentre Gollini ha maturato nel tempo la tecnica dell’anticipo, scivolando incontro all’attaccante avversario con entrambe le ginocchia a terra, il busto eretto e le braccia allargate. Alla fine, uno solo dei due farà il protagonista e all’altro toccherà il ruolo di spalla. Per conquistare il cuore di Italiano non servirà la simpatia ma impegno e disciplina, una specie di garanzia per chi spera in una Fiorentina più competitiva di quella dello scorso anno.


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