L’ex giocatore della Fiorentina Francesco Flachi, che nei giorni scorsi ha presentato la sua biografia, ha parlato a Il Secolo XIX toccando diversi temi.

"La Fiorentina è la moglie, la Sampdoria l'amante perfetta. Sono fiorentino, tifoso della Fiorentina, la fede non si cambia ma nel calcio nessuno mi ha dato quanto la Samp e i suoi tifosi. Per la Samp ho rifiutato 10 milioni dal Monaco. Il rispetto si guadagna in campo, ho solo un tatuaggio, il Giglio di Firenze, non ne farei mai uno della Samp, mancherei di rispetto alle due tifoserie".

Flachi si sofferma poi su altri temi, a cominciare dalle squalifiche: “La prima, quella legata alle scommesse, è un'enorme ingiustizia: non avevo fatto nulla: mai giocato un euro, mai dato un risultato. Quei due mesi di stop non li ho mai capiti, avevo la Samp, la Nazionale, andavo forte. Ho sofferto, non l'ho digerita: invece di trasformare la rabbia in positivo mi ha portato a fare gli errori da cui sono arrivate le due squalifiche per cocaina. Dovevo reagire diversamente, ho sbagliato, ma sulla mia pelle, senza fare male ad altri. Il futuro? Voglio prendere il patentino da allenatore, il campo dirà se sono bravo o meno, ma la gavetta è importante".


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