Sedici persone che lavorano o hanno lavorato all'interno della Juventus (tra queste anche il presidente Agnelli, il vicepresidente Nedved e l'ex DS, Paratici) si sono ritrovate iscritte nel registro degli indagati. Sotto la lente dei pm sono finiti i conti relativi ai bilanci 2018, 2019 2020: i reati contestati sono il falso nelle comunicazioni sociali e le false comunicazioni rivolte al mercato.

Su La Gazzetta dello Sport si legge che, secondo la Procura, gli indagati avrebbero agito per alterare il bilancio attraverso due sistemi: lo scambio di giocatori (generando le plusvalenze grazie ai valori arbitrari attribuiti ai giocatori) e la cosiddetta manovra stipendi. Le operazioni, che non generavano flusso di denaro, servivano a sistemare i conti e vengono ritenute fittizie dall’accusa, come emergerebbe anche dalle intercettazioni telefoniche.

Quanto alla manovra stipendi, messa in atto nel 2019-20 e 2020-21, si tratta di una rinuncia a parte dello stipendio durante la pandemia, che per i pm però è solo un differimento, perché le mensilità non pagate sarebbero state poi recuperate con accordi individuali, senza essere state contabilizzate in maniera regolare nel bilancio. A questo proposito la Procura avrebbe sequestrato scritture private fuori dalla sede della Juve che confermerebbero la promessa di integrazione anche in caso di trasferimento in altro club.


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