Corvino: "Non mi sento un mago, sono fortunato nel saper intravedere. Non mi dimenticherò mai Bayern-Fiorentina, un gol in fuorigioco ci negò i quarti di finale in Champions"

Secondo in classifica in Serie B. Il Lecce costruito dall'ex direttore dell'area tecnica della Fiorentina, Pantaleo Corvino, sta cercando di risalire in Serie A.
Intanto l'ex dirigente viola spiega a La Gazzetta del Mezzogiorno: "Non mi sento un mago. C’è una linea sottile, fra il saper vedere e il saper intravedere. La differenza è questa. Certo, è più facile vedere. Io mi reputo fortunato a saper intravvedere. Ognuno, poi, ha i suoi parametri di valutazione".
Poi parla anche di partite memorabili vissute nella sua carriera: "Ce ne sono tre. Quella negativa è la partita in Germania contro il Bayern, ero alla Fiorentina. Un gol in fuorigioco ci negò i quarti di finale. Avevamo vinto il girone contro Liverpool e Lione… Due le sfide positive che non dimenticherò mai e c’è sempre la Juve di mezzo. La vittoria del Lecce a Torino per 4-3 e quella della Fiorentina sempre in casa bianconera a distanza di 20 anni dall’ultima volta".
Dalle partite ai giocatori a cui è legato: "Non uno soltanto. Miccoli, per la mia esperienza a Casarano; Chevanton quando ero a Lecce: avevamo venduto Lucarelli e scommettemmo sull’uruguaiano, ricordo ancora le critiche dell’estate… Poi direi Toni, a Firenze".