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La situazione della Fiorentina si può riassumere in quello che è successo al momento del triplice cambio ordinato da Vanoli al minuto 63 della gara contro il Sassuolo. Fuori Parisi, Fagioli e Ranieri, dentro Piccoli, Fortini e Viti

L'episodio

Le sostituzioni avvengono, le telecamere indugiano sul capitano della Fiorentina che sta lasciando il campo. Vanoli cerca Ranieri con la mano, chiedendo un “batti cinque” ignorato volontariamente dal difensore, che prosegue a testa bassa verso la panchina senza nemmeno guardare l'allenatore. Lì se la prende con bottigliette e quello che gli capita a tiro. 

Ma che capitano è?

Un quadro chiaro: nervosismo e anarchia, zero rispetto delle gerarchie e dell'allenatore in un momento di difficoltà massima. Protagonista della pietosa scenetta non è però il ragazzino scapestrato arrivato da qualche mese, bensì il capitano della Fiorentina, colui che dovrebbe tenere a bada la situazione, per lo meno come può. 

Poca maturità

Negli scorsi mesi si era chiesto a Ranieri, vista la sua promozione a capitano dopo l'addio di Biraghi (fare peggio di lui era difficile, eppure…), di adeguare il suo atteggiamento focoso, soprattutto con gli arbitri. Segnali di miglioramento, finché le cose non sono precipitate ulteriormente. Poca maturità, nonostante il periodo sia drammatico. 

La fascia che fu di Davide

Al di là dell'atteggiamento, sono i segnali del gruppo a delegittimarlo come capitano. Dzeko prende il megafono e a Bergamo parla con i tifosi, Gosens prima del match contro il Sassuolo tiene discorsi motivazionali in campo nonostante non sia convocato. E Ranieri? Sclera in panchina dopo la sostituzione. Qualcuno si dovrebbe ricordare che prima di lui l'ha indossata un certo Davide Astori. Che questo sia il problema della Fiorentina? No di certo. Solo l'ennesimo tassello di un puzzle sportivo drammatico. 


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