Bucchioni: “Commisso ha speso oltre 90 milioni pensando di aver fatto una grande squadra ma non è così. Pioli in bilico, l’identikit del successore? Spalletti”

In un articolo per La Gazzetta dello Sport, il giornalista e direttore di Italia7 Enzo Bucchioni ha fatto il proprio personale punto sull’intricata situazione di casa Fiorentina, coi viola ancora a caccia della prima vittoria in campionato e tanti interrogativi sul tavolo.
‘Allegri aveva ragione sulla Fiorentina’
“Sembra lontano anni luce il giorno di luglio in cui Allegri dimenticò la Fiorentina dai pronostici per la Champions. Stefano Pioli, contrariato, lo scrisse in grassetto sulla lavagna del Viola Park. Una mossa per stimolare orgoglio e la reazione dei suoi giocatori. A ripensarci oggi, Allegri aveva ragione. E la reazione, se c'è stata, è andata nella direzione contraria. La Fiorentina è dentro un buco nero, da possibile sorpresa, tra sogni e ambizioni, si ritrova in zona retrocessione. Soltanto tre pareggi in cinque giornate: è la peggior partenza nell'era dei tre punti. Ultima in serie A per tiri e occasioni da rete. Andare oltre coi numeri, diventerebbe sadismo. E pensare che, Napoli a parte, ha incontrato Cagliari, Torino, Como e Pisa, non imbattibili".
‘La squadra fatica a seguire il calcio di Pioli’
“Che succede? Nonostante su Pioli la società abbia puntato molto, l'abbia convinto a lasciare l'Arabia per provare a vincere, oggi nel mirino c'è lui, un allenatore senza certezze, che cambia modulo giocatori in continuazione, ma la squadra non migliora. La sensazione è che questo gruppo fatichi a seguirlo su una strada diversa da quella di Palladino. Passare da un calcio basico, lancio lungo a Kean “pensaci tu”, alla costruzione del portiere, con pressing, recupero alto, gestione della palla e verticalità, è una rivoluzione non riuscita, almeno per ora. Ma in situazioni gravi come questa è logico ipotizzare pure che qualche giocatore sia stato sopravvalutato. Commisso ha speso 92 milioni pensando di aver fatto una grande squadra per presentarsi con il vestito buono la prossima estate alla festa del centenario, magari con un trofeo in mano. La realtà è un'altra”.
‘L’identikit del dopo Pioli? Quello di Spalletti’
“Gudmundsson è il solito fantasma. Kean non segna più. Tra gli zero gol della Juventus e i 25 in viola forse la sua dimensione vera è nel mezzo? Il talento di Fagioli è nella nebbia. Dodô corre come un treno senza destinazione. Dzeko sembra scarico. Sono questi i giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, ma non la fanno. Gli altri, quelli arrivati da Venezia, Empoli, Parma e Cagliari come Piccoli, stanno pagando il salto in alto. Il pallone però è piano di storie simili e l’inizio di Gasperini all’Atalanta fu altrettanto disastro: 3 punti in 5 partite, con tanti he ne chiedevano l’esonero, poi sappiamo com’è finita. Oggi nel mirino c’è Pioli, a Firenze circola già l’identikit del perfetto successore, ossia Luciano Spalletti, vicino di casa e tifoso viola. La Fiorentina per ora non ci pensa, difende Pioli con fermezza, ha tre anni di contratto e lo lasceranno lavorare. Ma saranno Sigma Olomouc, Roma, Milan, Bologna e Inter a disegnare il futuro dell’allenatore e di una società che da troppo tempo insegue una gioia sempre rimandata”.