Questa volta sarà difficile dargli torto. Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, voleva uno stadio nuovo, voleva metterci fior di milioni, voleva regalare a Firenze un gioiello costruito da un privato. Non è stato possibile. Oggi non solo non ha lo stadio, ma dovrà rinunciare per due campionati al Franchi, in attesa di una ristrutturazione lunga e complicata. Sperando (e conoscendo l’Italia) che i tempi già lunghissimi di per sé siano rispettati.

Con i viola che andranno a giocare altrove, ma difficilmente vicino, vista la condizione degli stadi in Toscana e la condizione di molti impianti. Perdendo soldi, incassi, almeno un 15% degli introiti dal punto di vista economico.

E poi c’è il lato sportivo: due anni senza il Franchi, senza i 35 mila di Firenze, con evidenti difficoltà da parte del tifo. Già, i tifosi, il vero motore di questo ‘giochino’, ancora una volta tenuti in fondo alla carrozza, nemmeno interpellati. Da coccolare evidentemente soltanto quando fa comodo. Oggi no. Prima si decide di fare i lavori, prima si dice che la Fiorentina per due anni non potrà più giocare a Firenze, poi si cerca un'alternativa, ma chi se ne frega se chi segue i viola dovrà fare 30, 50, 100, 200 km ogni benedetta domenica.

Presto Rocco parlerà e ci immaginiamo quanto possa essere infastidito da questa situazione. Ci auguriamo soltanto che a rimetterci, ancora una volta, non sia l’aspetto sportivo e quindi i tifosi. Becchi e bastonati per dirla in gergo fiorentino. Ma probabilmente sarà così. Meno introiti, più difficoltà, ha una sola traduzione in questo calcio: meno soldi spesi, una squadra meno forte, progetti da rivedere.

Certo, se Rocco avesse anche avuto solo mezza idea di mollare tutto (cosa che non sembra, almeno dalle sue dichiarazioni ufficiali), non avrebbe trovato nessuno pronto ad aiutarlo a ritornare sui suoi passi. Anzi. Vedremo cosa dirà, vedremo la Fiorentina cosa deciderà. I prossimi mesi saranno decisivi.

Uno scotto iniziale da pagare e una realtà che era assolutamente impensabile. I meriti di un allenatore che non ha mai mollato...anche quando sarebbe stato facile farlo
Quattro vittorie consecutive in campionato, ma le affermazioni di fila diventano sette contando anche la Conference Leag...

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