Galli: "Non ho visto tanti saluti dalla società verso Prandelli. Amrabat? E' il fratello di quello di Verona ma lì giocano un altro calcio"

A Lady Radio l'ex portiere e dirigente della Fiorentina, Giovanni Galli commenta il momento duro che sta affrontando la squadra viola: "Quando fu chiamato la prima volta Beppe Iachini, puntò subito sulla solidità della difesa e mi sembra che ora le difficoltà siano le stesse, per cui andrà a riproporre quel sistema di gioco. Questo è un po' il suo marchio di fabbrica per cui torneremo a rivedere il 3-5-2, con l'inserimento di Malcuit a destra. Questo reparto ha pagato caro tante amnesie del singolo. Poca leadership? La leadership si guadagna con il comportamento e l'esempio, con quello che si dice e che poi si fa. Nessuno arriva ed è il capopolo, gli viene riconosciuto poi. Pochi saluti a Prandelli? La società deve essere vicino all'allenatore quando c'è bisogno, però sinceramente non ho sentito e letto tante parole da parte di Barone o Pradè. Bisogna comunque che la società sia presente e ora il bisogno c'è".
In chiusura Galli parla delle situazioni di Kokorin e Amrabat: "In una stagione come questa si fa molta fatica a valutare i giocatori, ne salvo pochissimi. Di Kokorin ci era stato detto che dovevamo aspettare, poi il giocatore si è fatto male, vuol dire che non era a posto, oggi è un oggetto misterioso ma è lo stesso di quando è stato preso. Credo che abbia qualità però il dubbio che mi sale è il fatto che sia rimasto sempre in Russia. Amrabat invece è il fratello di quello dell'anno scorso, però a Verona e a Bergamo giocano un calcio ben preciso, sull'uno contro uno fisico e lì lui si esaltava. In un contesto diverso, dove deve fare il play o la mezzala si trova fuori agio, se ha la voglia di migliorarsi e completarsi può offrire nuovi spunti".