Reginaldo: "Con Prandelli non giocavamo bene come con Italiano, ma avevamo Toni e Mutu che segnavano. Dopo una sconfitta meglio star a casa e riflettere"

Il brasiliano Reginaldo, ex attaccante della Fiorentina, a Radio Bruno ha analizzato varie tematiche calde di casa viola. Ecco le parole del calciatore sudamericano: "Quando ero a Firenze segnavano Toni e Mutu, e quando non marcavano loro, io Santana e Jorgensen qualche gol lo facevamo. Con Prandelli giocavamo bene ma non come ora con Italiano, però segnavamo. Con giocatori come quelli della Fiorentina a centrocampo, di qualità, la palla gol arriva. All’inizio credevo sarebbe servito solo tempo, adesso però bisogna dire che manca lucidità sotto porta e questo fa la differenza in negativo per la Fiorentina. Se non arrivano i gol, significa che qualcosa non va".
Prosegue Reginaldo: "Dodô? I brasiliano pensano che sia facile giocare in Italia guardandolo in tv. Invece è uno dei calci più difficili, serve disciplina e saper rispondere alle richieste del mister. Non è un campionato muscolare come quello tedesco ed inglese, ma per un brasiliano è molto difficile. Cabral non lo conoscevo, ero convinto una volta arrivato che potesse sbloccarsi ma non è successo".
"Calciatori in discoteca? C’è un momento per ogni cosa, anche per andare a divertirsi e sicuramente questo non lo è per la Fiorentina. Per questione di rispetto anche per i tifosi, secondo me sarebbe stato giusto stare a casa e riflettere, ma ognuno ragiona come vuole e pensa con la propria testa".