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Paolo Vanoli
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Nel presentare la partita contro l'AEK Atene, il tecnico della Fiorentina Paolo Vanoli ha parlato anche di Richardson: “Non guardo in faccia nessuno e non posso permettermi di escludere nessuno. Chi mi dà risposte in allenamento, chi dimostra di avere fame, può avere una chance. Abbiamo bisogno di tutti, è successo con Parisi e succederà anche con altri. Mi aspetto di più però dai calciatori di esperienza, che trascinino la squadra fuori dalle difficoltà con la loro qualità e la loro esperienza”.

“Gud deve diventare un trascinatore”

Su Gudmundsson: “A volte si sbaglia a giudicare le prestazioni dei calciatori in Nazionale guardando solo i gol e gli highlights. Io ho guardato le partite intere e quello che manca a lui è la capacità di prendere la squadra e trascinarla nei momenti difficili. Ha le qualità per farlo e quindi pretendo questo da lui, è un giocatore importante per il gruppo e deve dare di più. Io sono convinto che alla fine potrà darci grandi soddisfazioni, ma deve capire che deve diventare un trascinatore perché ad oggi non lo è. Dai giovani mi aspetto l'energia e anche lo sbaglio, dai più esperti mi aspetto che facciano la differenza nei momenti chiave”.

“Comuzzo è in crescita”

Su Comuzzo: “L'ho trovato in crescita, anche con l'Under 21 ha fatto due grandi partite. Secondo me è un giovane di grandissima prospettiva, è normale che il mercato lo abbia condizionato però adesso è il momento di togliersi di dosso qualunque alibi e far vedere chi è veramente. E' un giocatore che mi piace molto, è forte sull'uomo, attento in fase difensiva, poi deve crescere a livello tecnico ma quello è un aspetto di mia competenza. Lui, come tutta la squadra, deve imparare a reagire all'errore e non abbattersi. I ragazzi non li critico mai per lo sbaglio, casomai per la paura di sbagliare. Può giocare in qualsiasi posizione della difesa".  

“Pablo Mari è un leader nello spogliatoio”

Su Pablo Mari: "Avevo sentito parlare molto della sua leadership e in effetti è un ragazzo che nello spogliatoio viene seguito da tutti. Le prestazioni a volte gli possono uscire male, ma mi è piaciuta la reazione che ha avuto nel secondo tempo contro la Juventus. Nel primo tempo mi aveva fatto arrabbiare, perché non faceva salire la linea e così faceva il gioco di Vlahovic. Quello che dobbiamo migliorare è la capacità di lavorare di reparto: se un difensore è in difficoltà, gli altri due lo devono aiutare. 

 


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