Alla quarta sconfitta di fila e all'ennesima prestazione inspiegabile della sua Fiorentina, Rocco Commisso non ce l'ha fatta a trattenere la rabbia e si è infuriato veramente. Ovviamente l'ha fatto a modo suo, perché non è tipo da spaccare sedie in pubblico o far volare oggetti contundenti per l'aria. Però l'espressione del suo volto nella giornata di ieri la diceva lunga su quello che provava il numero uno viola.

La squadra non c'è, non riesce a far gioco, in campo non ce la fa ad esprimersi a dovere e soprattutto sembra inerme nei confronti degli avversari. Contro il Torino ci sono stati 45 minuti, i primi, in cui i viola non hanno fatto nemmeno un tiro in porta. Abbiamo dovuto aspettare 70-75 minuti per vedere qualcosa di decente, per vedere una parvenza di reazione o un moto d'orgoglio.

Tornato a Firenze in treno con la squadra, nel silenzio generale, Commisso ha fatto subito un discorso rivolto a tutti, il cui succo, il cui significato è facilmente intuibile per tutti: o si cambia, oppure verranno presi provvedimenti. Si parla di allenatore in primo luogo, ed è vero, ma non c'è solo Montella che non va ed è questo un grande problema che la Fiorentina si porta dietro.

Tutto questo crea una spaccatura all'interno dei dirigenti, nel senso che sono divisi tra due sentimenti: voglia di cambiamento immediato e paura di compromettere anche la prossima stagione in partenza. In che senso? Adesso come adesso non ci sono grandissimi nomi disponibili a subentrare a stagione in corso. Per il futuro la Fiorentina sogna più in grande. Un tecnico di valore internazionale, da progetto a lunga scadenza, che possa riportare molto in alto la squadra. Quel profilo insomma che adesso non verrebbe di certo a compromettersi con una squadra incompleta e che non è stata progettata 'su misura'. E' una scelta difficile da fare, ma in ogni caso restare fermi, impassibili e immobili mentre tutto va a rotoli è un peccato ancora più grande e più grave da espiare.


💬 Commenti