Jacopo Petriccione, centrocampista del Lecce cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, ha parlato a La Nazione. Ecco un'estratto dell'intervista: "Non le nascondo che aspetto questa partita fin da quando in estate è stato sorteggiato il calendario. A Firenze ho lasciato il cuore, conservo ancora tante amicizie e ricordi indelebili: non sarà facile per me calcare quel campo. Da ragazzo ho girato tanti settori giovanili ma alla Fiorentina è dove mi sono formato a livello tecnico e caratteriale: quella viola è una società che ti insegna davvero a giocare a calcio e a vivere come un uomo. Non abbiamo sollevato trofei, è vero, ma sono ripartito con lo zaino pieno. La Fiorentina mi ha mollato presto? Un po’ è vero però ammetto che forse quella è stata la mia fortuna perché tutte le esperienze che ho potuto fare dopo Firenze sono state decisive per affermarmi nel Lecce. Certo dispiace che nel periodo in cui i viola hanno deciso di puntare sui giovani, io non abbia avuto questa possibilità. Cosa deve temere la Fiorentina del Lecce? L’unione di gruppo, lo spirito di sacrificio e la voglia di non mollare mai durante la partita. Il mio sogno? Tutti sanno quanto io ami Firenze: la maglia viola è pesante ma indossarla con onore ti permette di essere amato dalla piazza come in poche altre realtà. Mi piacerebbe tornare, ma adesso l’unico obiettivo è la salvezza con il Lecce".