Zaniolo: "Corvino mi disse che non c'era spazio per me alla Fiorentina e andai all'Entella. Sembrava un passo indietro, invece era un passo in avanti"

Un grave infortunio, il secondo al ginocchio, ha costretto ai box il talento della Roma Nicolò Zaniolo che, in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, racconta anche il suo trascorso alla Fiorentina: "Sono andato a Firenze a 12 anni, facevo la seconda media. Abitavo a Spezia e facevo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, avanti e indietro col pulmino. Avevo ottenuto il permesso dalla preside e uscivo alle 12.50 invece che alle 13.10. Il pulmino mi portava al campo a Firenze e poi tornavo alle 9.30 di sera a casa. Tutta la settimana così, per due anni. Poi finalmente sono arrivati i 14 anni e mi sono stabilito a Firenze in convitto...È stata dura, sono molto attaccato alla famiglia. I primi 2-3 mesi sono stati terribili. Quando stavo a casa pensavo che fosse bello andare via con gli amici e giocare al calcio. In convitto magari ti divertivi il giorno sul campo ma quando andavi a dormire pensavi: “Sono lontano da casa, mi mancano mamma e papà”. I primi 3-4 mesi piangevo ogni sera, li chiamavo e loro mi dicevano “stai tranquillo che ti abitui e poi non ci chiamerai più”. Rispondevo ok. E piangevo. Però è andata proprio così, alla fine erano loro a chiamarmi per sapere come stavo...".
Ma l'avventura alla Fiorentina non termina di certo nel migliore dei modi: "Ero all’ultimo anno di Primavera, sono stato in ritiro con loro e pensavo mi tenessero. L’ultimo giorno di mercato mi ha chiamato il direttore e mi ha detto: “Non c’è spazio per te, abbiamo altri piani, non rientri nel progetto, dovresti trovarti una squadra”. È stata la svolta, ero preoccupato di non giocare, sentivo che sprecare dodici mesi sarebbe stato un errore. Ho scelto l’Entella e da lì è andato tutto a crescere. Sembrava un passo indietro, invece era un passo in avanti".