Così è se mi pare... - A caccia della nostra stella Michelin. Un mercato coerente con il livello di ambizione

Giorni di pagelle al mercato della Fiorentina. I voti volano come coriandoli a Carnevale. Lancio anche io la mia “manciata” ma con una premessa che non viene mai o quasi mai considerata.
Qual è l'obiettivo?
Prima di fare una valutazione, da sintetizzare in un voto, occorre avere chiaro qual è l'obiettivo che si vuole raggiungere. Estremizzo per esemplificare. Se il mercato della Fiorentina fosse finalizzato alla vittoria dello scudetto, il voto sarebbe certamente impietoso. Tutti d'accordo?
Se, invece, sempre estremizzando, lo scopo fosse una comoda salvezza, beh, allora il voto sarebbe molto alto. Tutti d'accordo anche qui, ritengo. Due valutazioni agli antipodi per le medesime operazioni.
Per essere ancora più chiaro. Posso mangiare molto bene in un ristorante che, tuttavia, non potrebbe mai ottenere la stella Michelin. Quindi prima si inquadra l'obiettivo, poi si spara il voto su come la società si è mossa per raggiungerlo. Qual è la “stella Michelin” per la Fiorentina?
Si sale di gradino?
La parola Champions è stata pronunciata da Pioli. Successivamente fu spiegato che non è detto si punti a quella zona subito, ma magari nel giro di due o tre stagioni. Uno scalino alla volta. Ok. Allora bisogna valutare se gli acquisti fatti premettono alla squadra di salire almeno di un gradino rispetto alla stagione scorsa.
Il primo elemento positivo è la copertura di due ruoli mancanti: vice Kean e vice Dodò. Ingaggiate due riserve o due alternative? Questo lo vedremo.
In attacco ci sono molte più soluzioni dello scorso campionato. Il timore (ma qui il mercato non c'entra) è che Kean, con la pancia piena di un ricco rinnovo, non conceda il bis.
Dilemma centrocampo
La difesa è rimasta sostanzialmente invariata. Dietro i tre titolari vedo riserve, più che alternative.
Il vero dilemma è sul centrocampo dove sarebbe servito un giocatore di alto livello per elevare la qualità del gioco di tutta la squadra. Uno, la sparo grossa, alla Xavi. Abbiamo salutato Adlì e Cataldi e dato il benvenuto a Nicolussi Caviglia e Sohm. Presto per dire se c'è un miglioramento. Ndour continua non convincere, Richardson men che meno, Mandragora speriamo ripeta le prestazioni della seconda parte della stagione scorsa e non quelle, anonime, delle stagioni precedenti delle quali in parecchi pare si siano dimenticati (compreso il suo procuratore).
Quindi Fiorentina più forte, soprattutto perché più completa. Sufficiente per fare meglio della scorsa stagione? Ovvero arrivare all'Europa League di riffa (classifica) o di raffa (vittoria della Conference o, preferibilmente dal mio punto di vista, vittoria della Coppa Italia).
Non concludo con il voto (mi dispiace deludervi) ma con un giudizio: mercato coerente con il livello di ambizione e i tempi indicati per raggiungere l'obiettivo. La nostra “stella Michelin”.