Esattamente un anno fa sbarcava in riva all’Arno Rocco Commisso. Il giglio sul petto delle maglie viola stava appassendo di anno in anno, il rosso che lo contraddistingue sbiadiva sempre di più dopo ogni contestazione nei confronti dei fratelli Della Valle. Così l’arrivo dell’italoamericano è stato come acqua di sorgente per un terreno ormai arido da anni, ha restituito vigore al rosso del giglio della Fiorentina. Quel rosso “stinto” è presto tornato rosso fuoco, come la passione risvegliata nei cuori dei tifosi viola, stufi di una proprietà demotivata e non più ambiziosa. 

Per tracciare un bilancio sull’annata targata Commisso la redazione di Fiorentinanews.com ha contattato l’ex club manager della Fiorentina Vincenzo Guerini. 

Che impatto ha avuto Rocco Commisso con Firenze e la Fiorentina? Come valuta la sua annata, nonostante l’alibi del Coronavirus? 

"Ottimo impatto direi, meglio di così non poteva fare. Ha risvegliato l’entusiasmo della piazza, ha dato una scossa violentissima a tutto l’ambiente. Se Commisso si candidasse come sindaco di Firenze vincerebbe le elezioni a mani basse. Il Coronavirus è stato un ostacolo imprevedibile, ma Commisso ne è uscito alla grande, dimostrando la solidità che ha alle spalle, e per questo i tifosi viola dovrebbero essere fieri e orgogliosi". 

La conferma di Montella come allenatore, nonostante il cambio di D.S., può essere considerato un errore della gestione Commisso? 

"Non lo considero un errore, Montella non era giudicabile per le poche partite disputate l’anno precedente. È stata una scelta logica confermarlo, anche perché aveva fatto bene in passato sulla panchina viola. Come società si sono dimostrati maturi nel momento in cui era giusto cambiare strada, visti i risultati negativi, trovando in Iachini il profilo giusto".  

A proposito di Iachini, riconfermarlo sarebbe un altro errore per Commisso? La Fiorentina può fare il salto di qualità con lui in panchina? 

"Fossi io al posto di Commisso, non cambierei tanto per cambiare. Se dovessi andare a prendere un allenatore con un profilo simile al suo, allora terrei Iachini. L'alternativa è un cambio netto, di quelli che zittiscono tutti. Prendendo un allenatore top, Allegri o Spalletti per esempio, chi avrebbe il coraggio di dire qualcosa?".

Sono stati affrettati gli acquisti della Fiorentina a gennaio? Cosa serve ancora a questa squadra? 

"Secondo me no, anzi Pradè ha lavorato molto bene, anticipando le mosse degli altri. L'acquisto di Amrabat a mio avviso è un’ottima mossa. Se però si vuole puntare all’Europa allora probabilmente servono acquisti mirati per ogni reparto, giocatori d’esperienza del calibro di Ribery, che trascinino la squadra su palcoscenici più importanti. Anche perché i giovani forti la Fiorentina ce li ha già: profili come Castrovilli, ChiesaVlahovic in poche squadre possono vantarli". 

Il 22 giugno Fiorentina-Brescia. Balotelli non sappiamo se sarà della partita, vista la rottura con Cellino. Può essere un giocatore utile per la Fiorentina dell’anno prossimo? 

"Personalmente mi rifiuto di parlare di Balotelli. Siete voi giornalisti che continuate a parlarne, fosse stato un altro lo avreste già “lapidato” in piazza della Signoria. Cosa c’è da dire ancora su Balotelli? Ormai ha trenta anni, le possibilità che avuto lui nella sua carriera, io non le ho mai viste dare a nessuno. Se un giocatore “normale” facesse la metà delle stupidaggini che ha fatto lui non giocherebbe più da nessuna parte".  

Stadio a Campi Bisenzio o restyling? Nel primo caso come vede questa “fuga” da Firenze da parte di Commisso, visto che già il centro sportivo sorgerà a Bagno a Ripoli? 

"Per un discorso legato alla nostalgia mi sento di dire restyling del Franchi. Secondo me con degli aggiustamenti fatti bene sarebbe perfetto, oltre al fatto che il quartiere di Campo di Marte l’ha assorbito da tanti anni, e sono convinto che chi ci vive si sentirebbero orfano di qualcosa di importante. Avrebbe anche la capienza giusta. Il problema, sia che lo stadio si faccia a Firenze, sia che si faccia a Campi Bisenzio, è che la questione stadio va avanti da ormai troppi anni". 

Come valuta la sua esperienza nell’era Della Valle? Era arrivata al capolinea la loro avventura con la Fiorentina? 

"I Della Valle negli ultimi tempi erano troppo lontani dalla città e dalla squadra. Sarò sempre grato a Diego e Andrea, che mi hanno dato l’opportunità di lavorare con loro per cinque anni, nella città dove ero cresciuto. L'unico rammarico del mio ultimo anno con loro: avevo notato molti giocatori che ho segnalato alla Fiorentina. Se ci fosse stato il Della Valle dei primi tempi, o il Commisso di adesso, sarei stato ascoltato, e avrebbero preso dei giocatori che adesso vanno per la maggiore in Italia. Invece loro non avevano più voglia di investire, e questo mi è dispiaciuto da tifoso della Fiorentina. I nomi che avevo segnalato? Barella, Orsolini, Sensi, Kessie, Belotti tra i tanti. Su tutti Barella e Orsolini facevano proprio al caso della Fiorentina. Peccato, ma la mia esperienza a Firenze è stata unica, rimarrò sempre affezionato ai colori viola". 

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