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La pagina sportiva di Libero fotografa oggi una tendenza ormai consolidata ma sempre più problematica nel calcio italiano. Le società di Serie A, a ogni finestra di mercato, si lanciano nella ricerca del profilo “azzurro” giusto, tra chi vuole creare un nuovo blocco identitario e chi cerca di completare un nucleo già esistente.

Diminuiscono i giocatori italiani in Serie A

Ma i giocatori italiani sono pochi, costano tanto, e finiscono spesso per essere tagliati fuori dalle logiche del mercato. Il caso simbolo è Giovanni Leoni, difensore del Parma per il quale il club ducale ha sparato altissimo: 35 milioni di euro. Una cifra che spinge inevitabilmente le big a guardare altrove, alimentando la presenza sempre più massiccia di calciatori stranieri. Nei 20 club di Serie A figurano 630 giocatori, di cui ben 404 stranieri: il 64% del totale. Gli italiani, appena 226, rappresentano il restante 36%, spesso concentrati nelle squadre di vertice, ma non sempre con un ruolo da protagonisti. 

Il Cagliari vince lo Scudetto, la Fiorentina è un esempio virtuoso tra le top. Lecce fanalino di coda

La Fiorentina di Rocco Commisso può vantare un particolare primato: considerando le prime 10 squadre della classifica i viola sono la squadra di Serie A con il maggior numero di giocatori Italiani in rosa. Per il momento il neo allenatore gigliato Stefano Pioli ha a disposizione ben 13 giocatori italiani. Un’eccezione virtuosa arriva dal Cagliari, che può vantare 18 italiani in rosa, risultando il club più “tricolore” della Serie A. Una scelta coerente con una filosofia ispirata all’identità regionale, non distante da quella dell’Athletic Club di Bilbao, storicamente fedele al bacino basco. All’estremo opposto c’è il Lecce di Pantaleo Corvino, la squadra più internazionale del torneo. Dopo l’addio di Federico Baschirotto, in rosa restano solo tre italiani su trenta


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