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Inzaghi lo voleva, lui non si sentiva pronto ed è una scelta da rispettare”. E poi: “Con Lindelof avevamo un accordo, ma la permanenza di Comuzzo ha fatto saltare la trattativa e non abbiamo fatto nemmeno una bella figura”. Lungi da noi fare dietrologia, ma nelle parole del direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè emerge piuttosto chiaramente quale fosse la posizione della società in merito a Pietro Comuzzo.

Un'offerta irrinunciabile

L'offerta proveniente dall'Arabia era troppo alta per poter essere ignorata e, come scrivemmo nei giorni della trattativa, la Fiorentina non avrebbe esitato ad accettarla. A fare la differenza è stata però la volontà di Comuzzo, che ha deciso di rifiutare il contratto milionario di un campionato che non riteneva cosa sua.

Pericolo (tecnico) sventato

Meglio così, perché il piano della società era chiaro: vendere Comuzzo a cifre che forse non ricapiteranno e sostituirlo con un parametro zero come Lindelof. Una strategia certamente impeccabile sul piano economico, ma che avrebbe avuto ripercussioni su quello tecnico: la Fiorentina avrebbe perso un classe 2005 cresciuto nel vivaio, a beneficio di un 31enne dalla dubbia condizione fisica. Fortuna che testa di Pietro non è buona solo per tenere cappello


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