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Nel suo pezzo per la rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara commenta così l'annosa ricerca di tecnico e club manager da parte della Fiorentina:

"E se fosse l’attesa del nuovo allenatore, il nuovo allenatore? Vediamo un po’: De Rossi, Gilardino, Thiago Motta, l’emussionale Paulo Sousa, Vieira, Terim l’imperatore, Malesani il viticoltore, topo gigio, Lazaroni… e poi finalmente: Stefano Pioli. Sì, dai ci siamo. Forse. E’ un raro esempio di tecnico dimissionario, perché la dignità conta più dei soldi. Ottimo allenatore, persona splendida. Solo che adesso the road to Pioli prevede pazienza, perché il fisco saudita ha le sue regole ferree, senza contare che il tecnico ha un altro annodi contratto con l’All-Nasr: dodici milioni l’anno netti, che ci sembrano una cifra pazzesca, e se pensi alle cose che potresti farci scopri però che non ti bastavano per comprare Ikoné.

In caso di risposta negativa ci sarà un piano B. Ma ora siamo al caso del club manager, perché Pioli sarà anche disposto a rinunciare a una valanga di soldi ma per tornare a Firenze, oltre a garanzie tecniche, vorrebbe anche un uomo dello staff che gli dia una mano nei rapporti con lo spogliatoio e la società. Altra lista: Borja Valero, Galli, il tanque Silva, Di Chiara, Paolo Vallesi, Dabo, l’antico vinaio, Marangon e finalmente colui che sembra mettere d’accordo tutti: Milan Badelj, ragazzo intelligente che nei giorni più tristi aiutò Pioli a gestire un gruppo in forte difficoltà emotiva. 

Nel frattempo dopo una narrazione popolare commovente sull’amarezza del contestato Pradè, il medesimo non ha scelto di dimettersi ma nei fatti sta rilanciando. Nessuno ha mai realmente creduto che il diesse avrebbe lasciato il Viola Park. Questa sarebbe la prima volta che Pradè può scegliere allenatore e giocatori secondo il suo immaginare calcio: ha davanti la grande possibilità di rispondere a chi lo contesta coi fatti".

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