Alessandro Beatrice: "Dino Baggio si sveglia ora sulle sostanze assunte da calciatori. Mio padre non l'unico ucciso da quella roba"

Alessandro Beatrice, figlio di Bruno Beatrice, ex calciatore della Fiorentina morto a soli 39 anni, ha rilasciato un'intervista all'Avvenire, per parlare delle recenti parole di Dino Baggio sulle sostanze assunte dai giocatori negli anni '70 e '80. Queste le sue parole: "Ho appreso da Internet le dichiarazioni di Dino Baggio, ebbene sì, sono un po’ arrabbiato, perché certe affermazioni si diffondono solamente sulla scia emotiva della morte dell’amico Gianluca Vialli. Ma come, qui sono anni che urliamo al vento che c’è questa piaga del doping e dell’abuso di farmaci nel calcio, e Dino Baggio che fa? Una mattina si sveglia e dice di avere paura per le sostanze che gli davano e per i pesticidi che spargevano sui campi di gioco… Ma allora quando giocava era a conoscenza e sapeva in cuor suo che l’abuso di farmaci e di integratori, a cui erano sottoposti, negli anni avrebbero potuto sviluppare quelle malattie letali".
"Continuare a considerare il “caso Beatrice” come l’unico in cui sono evidenti le responsabilità del calcio è un falso storico. Sarebbe più corretto dire che è stato l’unico in cui abbiamo denunciato, mentre gli altri o non l’hanno fatto o non hanno mai trovato avvocati che non gli chiedessero cifre tali da finire in miseria o magistrati disponibili ad indagare e aprire fascicoli d’inchiesta. Noi come famiglia Beatrice avevamo anche creato un’Associazione vittime del doping nel calcio, intestazione che invece di suscitare solidarietà e voglia di arrivare alla giustizia ha generato terrore: ogni volta che ci siamo rivolti a calciatori del calibro di Dino Baggio quelli ci davano la pacca sulla spalla e invece di associarsi ci sbattevano le porte in faccia".
"Continuare a considerare il “caso Beatrice” come l’unico in cui sono evidenti le responsabilità del calcio è un falso storico. Sarebbe più corretto dire che è stato l’unico in cui abbiamo denunciato, mentre gli altri o non l’hanno fatto o non hanno mai trovato avvocati che non gli chiedessero cifre tali da finire in miseria o magistrati disponibili ad indagare e aprire fascicoli d’inchiesta. Noi come famiglia Beatrice avevamo anche creato un’Associazione vittime del doping nel calcio, intestazione che invece di suscitare solidarietà e voglia di arrivare alla giustizia ha generato terrore: ogni volta che ci siamo rivolti a calciatori del calibro di Dino Baggio quelli ci davano la pacca sulla spalla e invece di associarsi ci sbattevano le porte in faccia".
💬 Commenti