Vanoli: "Il mio primo pensiero è stato dire la verità. Dobbiamo riconquistare i tifosi con voglia di lottare e grande sacrificio"
L'allenatore della Fiorentina Paolo Vanoli ha parlato dalla sala stampa: “Non so se è una fortuna, vivere tutte queste situazioni. Oggi dobbiamo essere noi a riconquistare i nostri tifosi, l'ho detto ai giocatori che stanno facendo tanto. Dobbiamo far vedere sul campo voglia di lottare, sacrificio. Questo ho sempre detto in queste situazioni, che mi sono sempre capitate. Prendiamoci la responsabilità, dobbiamo essere noi a uscirne. Abbassiamo la testa, stiamo zitti e accettiamo tutte le critiche perché è giusto così”.
“Abbiamo le qualità per uscirne, ma serve l'umiltà dei forti”
“Sono qua da poco, quello che abbiamo visto è stata la fragilità con cui si prendono i gol. Sono sincero, avevo una grossa paura quando sono arrivato. Questo è un sentimento positivo, mi fa rendere di più e mi fa stare più attento, concentrato nei particolari. La mia paura più grossa è che i ragazzi non erano consapevoli di dove fossero. Il primo discorso è stato questo. Una società ambiziosa, partita per altri obiettivi, che si trova lì… Il primo pensiero diretto è dire la verità. Al tempo stesso abbiamo le qualità per uscirne, ma con l'umiltà dei forti. Il gruppo però ha recepito velocemente e vuole uscire da questa situazione, è affamato. Questo ve lo posso garantire”.
“Fagioli? Sul campo devono dimostrare tutti. Parte tutto dalla testa”
Su Fagioli: “Giocatore di qualità che può tranquillamente fare la mezzala ed eventualmente anche il play. Però deve dimostrare chi è. Ho sempre detto ai giocatori ‘Quello è il campo, adesso sta a voi’. Non posso stare dietro ai singoli, con me gioca chi porta risultati. Sarà una grande esperienza anche per Nicolò, è un passo a livello mentale. Parte tutto dalla testa, non dai piedi. Nel calcio di oggi ci sono cinque cambi… Quando sento dire che una squadra cala al sessantesimo, mi cadono i coglioni. Tutti dobbiamo essere presenti, tutti siamo importanti: questa è la cosa che si devono mettere in testa”.
“Ho fatto i test per lavorare meglio sui ragazzi. Era l'occasione giusta”
“Le cose bisogna guadagnarsele. Il mio desiderio era allenare questa squadra, punto. Doppi allenamenti? Mi piace lavorare, ho questa fortuna e la possibilità di avere un bel centro che fin qui non ho mai avuto. Ne approfitto. Così conosco meglio i ragazzi, posso far capire loro la mia idea. Preparazione? Ho bisogno di fare i test fisici perché devo conoscere i giocatori. Li ho fatti stamattina. Non per una questione di condizione, ma perché poi andrò a lavorarci individualmente per ogni singolo giocatore. Poi dopo, quando giochi ogni tre giorni, devi intensificare. Questa era l'occasione, perché ci devo lavorare”.



