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L'Albert Gudmundsson visto in Pisa-Fiorentina, ma purtroppo anche il altre, troppe circostanze, è un giocatore che non dribbla, non tira, non fa assist e non segna. Per dirla in parole povere, non fa niente di quello per il quale era stato acquistato. 

L'islandese avrebbe dovuto fare la differenza laddove conta maggiormente ovvero nell'ultimo terzo di campo, quello più vicino alla porta avversaria. Ma siamo così sicuri che sia tutta colpa sua? O c'è anche qualche altro fattore (tipo di utilizzo) che va tenuto in considerazione? 

Fase involutiva

Il giocatore è sicuramente in fase involutiva rispetto a quello che abbiamo ammirato al Genoa. Infortuni, processi, problemi in ed extra campo, non ci siamo fatti mancare niente in questo anno e mezzo che lo vediamo girare intorno al Viola Park. E lui ci ha messo qualcosa di suo, in negativo. 

Nè Palladino, né Pioli

Ma sarebbe riduttivo scrivere e pensare solamente questo. Palladino prima e Pioli dopo non hanno saputo utilizzarlo, non hanno saputo metterlo in condizioni di esprimere il suo vero calcio. Gud ha fatto il botto giocando da esterno offensivo, la vecchia ala, quello che non è costretto a tornare troppo per andare a prendersi un pallone, quello che non può e non deve trovarsi al di sotto della linea del regista per poter essere inserito nel gioco della squadra. 

Avanzare il proprio raggio d'azione

Qualcuno si deve e gli deve imporre di avanzare il proprio raggio d'azione. Deve riportarlo nel suo habitat naturale e gli rideve dare, nel contempo la gioia di giocare al calcio. Quella gioia che non si vede praticamente mai nel suo volto ogni qualvolta viene inquadrato. Un segnale anche questo di cui bisogna tenere di conto. 


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