Il tema dello stadio resta ben presente nella testa dei dirigenti della Fiorentina. Ne parla chiaramente il direttore generale viola, Joe Barone, intervistato da La Gazzetta dello Sport: "Dobbiamo proporre al Governo e alle istituzioni del mondo del calcio una serie di rivisitazioni di leggi o concetti che permettano a tutti di arrivare a essere competitivi e di sognare e sperare di poter prima o poi conquistare qualcosa. Un aiuto potrebbe arrivare da una nuova Legge sugli stadi. Non stiamo chiedendo soldi a favore degli imprenditori. Chiediamo di poter snellire il percorso. Faccio un esempio, il Franchi potrebbe essere la casa della Fiorentina ma dovrebbe essere ricostruito. Si possono rimuovere certi vincoli della Sovrintendenza? Altrimenti il Franchi rischia l’abbandono, come è successo per il Flaminio. E, ancora, bisogna permettere ai Sindaci di operare con maggiore libertà per il miglioramento di un’area senza incorrere nel rischio di essere accusati di aver sprecato risorse pubbliche. Realizzare nuovi stadi e nuove infrastrutture è una grande opportunità per le città. Andate a vedere cosa era la zona di Amsterdam prima che venisse costruito l’impianto dell’Ajax. E come è stata rilanciata la zona di Barcellona dove è nato il Camp Nou. Abbiamo bisogno di stadi che vivono 7 giorni su 7. Chi investe dovrà avere una squadra importante o sparirebbero abbonati e presenze".

Prima della ripresa del campionato dovrà esserci un dialogo tra società e calciatori: "Anche loro dovranno dare il massimo supporto per aiutare il sistema che è fortemente a rischio. Per non veder sparire diverse società serviranno misure straordinarie per stipendi e anche per tasse e altri vincoli finanziari. Non necessariamente dovremo contrapporre società e calciatori".


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