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Una parte delle riflessioni fatte dal presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, intervistato da La Nazione, sono state rivolte alla tifoseria. 

“Ci scusiamo con i tifosi. Ma quelle minacce…”

“Dobbiamo solo chiedere scusa per quanto accaduto a Reggio Emilia - ha detto - Avevamo chiesto ai tifosi di seguirci in massa, anche in trasferta. Si sono presentati in quattromila, riempiendo di fatto lo stadio. Chilometri, sacrifici, passione pura. E noi non abbiamo risposto come dovevamo. Una situazione che mi ha rattristato tantissimo: i nostri tifosi hanno capito benissimo il momento, hanno scelto di mettere da parte i malumori più profondi per sostenerci e aiutare la squadra a risollevarsi in classifica. Non parlo di chi ha minacciato i nostri giocatori: certi soggetti non possono definirsi tifosi e come club ci siamo subito attivati con le autorità per perseguire chi si macchia di questi atti vergognosi e indegni”. 

“Vogliamo venire incontro a chi ama la Fiorentina”

E poi: “A chi miferisco? Parlo della curva Fiesole e di chi anche in questo momento sceglie di venire allo stadio, in trasferta, ovunque andiamo in Italia e in Europa. Siamo convinti che ne usciremo ma abbiamo bisogno di tutti, anche e soprattutto dei nostri tifosi: so bene che non sarà facile ma se Firenze e la Fiorentina viaggiano compatte, assieme, diventano un blocco unico. Inarrestabile e inscalfibile. Non dimenticherò tutto questo affetto e anche a livello di club stiamo pensando a tutte le soluzioni possibili per venire incontro a chi ama davvero la Fiorentina. Che siano prezzi ribassati allo stadio, come contro il Verona, o l'idea di poter aprire un allenamento al Viola Park per raccogliere tutto il calore dei nostri sostenitori. Il messaggio più semplice che voglio dire ai nostri tifosi è che mi mancate: state vicino alla squadra, mi raccomando”. 


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