Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha rilasciato una lunga intervista a lavocedinewyork.com: "500 mila euro donati? Sono piacevolmente sorpreso, non me l’aspettavo in meno di quarantotto ore. Ci sono stati più di novecento donatori, molti dall’Italia, ma alcuni anche dagli Stati Uniti e questo mi fa molto piacere perché noi qui non abbiamo i problemi che ci sono in Italia, eppure molti si sono spesi lo stesso per la causa di Firenze. Con la Fiorentina abbiamo preso l’aereo per andare a giocare contro l’Udinese e una volta lì ci è stato detto che non avremmo giocato, così siamo tornati a Firenze. Allora la situazione non era ancora grave, ma dopo qualche giorno ci sono stati i primi casi di tra i nostri giocatori e i membri del nostro staff. Non so dove sia avvenuto il contagio, ma ciò che conta adesso è questo problema con cui abbiamo a che fare. Nessuno poteva immaginare l’impatto che il virus avrebbe avuto sulla vita di tutti i giorni. Io sono a New York, ma è meglio per tutti se rimaniamo a casa. È la cosa giusta da fare per la salute. C’è poi anche un problema economico perché il presidente di una squadra di Serie A, di Serie B o di Serie C deve preoccuparsi anche di questo, deve avere i soldi per pagare gli stipendi dei suoi dipendenti e dei suoi giocatori. Ovviamente la salute è al primo posto e noi alla Fiorentina stiamo prendendo tutte le precauzioni, mettendo in quarantena i contagiati".


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