​​

Bove Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

E' tornato a parlare dopo un po' di tempo Edoardo Bove, che al Corriere dello Sport ha raccontato la sua attualità, sempre sospeso tra l'affetto per Firenze e la voglia di rituffarsi presto nel calcio:

"Sono sotto trasloco, adesso tanto stanco. Da Firenze, dove avevo una casa grande, a Roma dove la mia l’ho scoperta fin troppo piccola. Sto buttando un sacco di roba. Sbuca di tutto ovunque. Alcune cose finiscono nel cassonetto, altre le distribuisco. Mi devo liberare. Ho magliette della Roma di ogni tipo, una ventina con l’8 che non ho mai indossato. Trasloco anche i pensieri dallo spirituale al materiale. Ho scoperto che la casa ti lega ad un posto, devo fare ordine.

Non riesco a star fermo, devo muovermi, gioco a padel, ho la palestra in casa. Ti dicevo dell’appartamento di Firenze che ho lasciato… a un minuto dal Duomo, ci sono stato solo dieci mesi eppure mi sento legatissimo a un posto in cui ho vissuto più emozioni negative che positive. Firenze, la città, è stata importante. Quando non avevo cose da fare andavo in giro, il Lungarno, le strade del centro, vedevo solo cose belle, incontravo gente che mi copriva d’affetto. Alla fine le cose più dolorose sono anche le più potenti. La sofferenza, se condivisa con gli altri, enfatizza i rapporti, oltre che i ricordi.

Periodo nero superato? Quando mi sono ritrovato senza certezze, ho attraversato una crisi che definirei di identità. Fino ad allora non avevo fatto altro che giocare a calcio. In momenti come quelli ti poni un sacco di domande, ti chiedi cosa sarai senza il pallone. Mi hanno aiutato la famiglia, gli amici, i compagni, i tifosi, la Fiorentina e non mi riferisco solo alla squadra, ma anche ai dirigenti".


💬 Commenti