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Il giornalista di Sky Stefano Borghi ha parlato dell’avvio di stagione della Fiorentina, definendola la ‘grande delusione’ della Serie A e spaziando su varie tematiche sul proprio canale YouTube.

“La Fiorentina è partita con l’idea di lottare per l’Europa, e quella migliore possibile. La squadra viola è la più grande delusione di questo avvio di Serie A, perché le premesse sembravano interessanti per tutte le scelte fatte. Finora però è stato un continuo rincorrersi di problemi e di soluzioni non trovate. La situazione è abbastanza complicata, il calendario ora che si torna in campo non è amico della squadra di Pioli”.

‘Pioli era la migliore scelta possibile’

“Dopo la turbolenta fine del rapporto con Palladino, per la Fiorentina la scelta di Pioli era la migliore possibile. Un allenatore esperto, adatto alle idee della Fiorentina, che ha dimostrato al Milan di essere propositivo, offensivo e innovativo. Tornato con voglia di rimettersi in gioco dall’Arabia. Anche il mercato sembrava condivisibile, tenere Kean un vero e proprio colpo. L’ossatura della squadra era definita, con De Gea, Dodô, Gosens. In mezzo si sono scelti giocatori chiamati a migliorarsi ma dalle possibilità intriganti. Il livello tecnico della rosa è buono, ma finora è mancato carattere. Il problema non è tattico, ma di rendimento di giocatori, che devono fare velocemente di più perché la squadra deve trovare una svolta”.

“La difesa è un problema, e non è questione di difesa a tre o quattro, si sono visti errori individuali, letture sbagliate, concetti applicati male. Ranieri è la vera garanzia del reparto, mentre il problema sta nel rendimento di Comuzzo, ragazzo giovane che ha dimostrato di poter essere un talento e deve trovare continuità, quindi il fatto che al centro nè Pongracic nè Pablo Marì sono giocatori con un livello incredibile, per ragioni diverse. Pongracic ha qualità chiare ma non ha continuità”.

‘In mezzo c’è da crescere sotto tanti aspetti’

“A centrocampo serve una crescita in intensità, malizia, cattiveria e sul piano del collegamento con l’attacco. Nicolussi Caviglia è uno su cui puntare, sostanzioso, geometrico, un buon acquisto. Mandragora è difficile da togliere, per caratteristiche agonistiche e tecniche. Fagioli? Sappiamo cosa può portare, è un prezioso regista mobile, al di là delle sue note vicende, sul piano temperamentale quando ha avuto continuità e mostrato il suo potenziale in maniera vera? Praticamente mai. Sohm finora non ha reso, Ndour per me è un talento, un po’ sballottato nella prima parte di carriera. Ha fatto vedere cose buone ma deve trovare stabilità e minutaggio, cosa difficile nell’attuale situazione viola”.

“E in avanti? Dzeko non si può pretendere che trascini la squadra, è un completamento. È un campione, ma ha 39 anni. Piccoli si affaccia adesso al livello richiesto alla Fiorentina. Gudmundsson sta mancando, in maniera lampante, è del tutto trasparente. Non prova neanche il dribbling, non è che non gli riesce, mentre al Genoa era il miglior dribblatore. Mi sembra davvero spaesato, e questo è un limite grande per la Fiorentina, è un giocatore che dovrebbe andare in doppia cifra”.


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