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Pensavamo, per chi l'ha vissuta, di aver toccato con mano la vera essenza della vergogna nel 2002 quando, ad un anno dalla vittoria dell'ultimo trofeo, la Fiorentina si avviava a retrocedere in Serie B e pochi mesi dopo a sparire dal calcio con il fallimento della gestione Cecchi Gori. Ma l'amara verità è che si può sempre fare di peggio, si può sempre scavare sul fondo del baratro.

E la Fiorentina di oggi ci sta provando con tutte le sue forze: con quella del 2002 condivide un personaggio, Vanoli, allora calciatore ma di certo non le agiate condizioni economiche. Quel gruppo, trascinato da un leader sincero come Di Livio che poi infatti sposò la causa anche in C2, non veniva pagato, al punto che alcuni misero in mora la società. E comunque a fine girone d'andata (alla 17esima, essendo il torneo ancora a 18 squadre) aveva ‘ben’ 14 punti, otto più degli attuali mentre ci apprestiamo a vivere la 16esima giornata di campionato.

In termini di dignità perfino quel gruppo, di cui si ricordano ignobilmente tanti singoli (Morfeo e Marco Rossi su tutti) avrebbe qualcosa da insegnare. A suo tempo c'era un presidente che alla sparizione preferì una presenza ingombrante e delirante, c'erano dirigenti un po' barcamenati e ci furono diversi cambi in panchina: la soluzione d'emergenza Chiarugi ricorda l'attuale suggestione Prandelli. C'era il tecnico alle prime armi (Mancini) che potrebbe essere il Galloppa di oggi e così via a paragoni… Eppure un po' di consapevolezza, di presenza alla realtà, in più la possiamo rivalutare a posteriori: molti di quei protagonisti avevano alzato un trofeo, qualcuno giocato anche la Champions a Firenze. 

Oggi invece c'è solo smarrimento, come quello negli occhi e nelle parole di Mandragora e Sohm dopo il Losanna: un mix di boh, non lo so, non riusciamo. Due casi emblematici in un gruppo dove nessuno sa o saprebbe più cosa dire o a chi appellarsi. La Fiorentina si è scavata la fossa da sola con il suo non-decisionismo e la sua gestione arrabattata, fatta in casa, familiare e altre amenità simili e ora rischia di fallire ben più e peggio di come fece quella del 2002. 


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