Polverosi: "Niente triplete di finali, adesso c'è da evitare un finale di stagione da sconfitti. Gudmundsson sta diventando un caso, ma le cose che non tornano in questa Fiorentina sono diverse"

Sulle colonne del Corriere dello Sport sin edicola questa mattina si legge il pensiero sul match di ieri sera tra Fiorentina e Real Betis di Alberto Polverosi, che commenta così l'uscita di scena della squadra viola in Conference League a un passo dalla finale: "Niente triplete di finali, niente Breslavia, niente riscatto in Conference, la Fiorentina si è fermata davanti al Betis. Ci ha provato ma non ce l’ha fatta, i 210 minuti di questa semifinale sono stati equilibrati fino a un certo punto, gli andalusi hanno meritato la sfida al Chelsea. Alla squadra di Palladino è mancato lo spunto di Gudmundsson, che sta diventando un caso in questo finale di stagione.
Aveva avuto la forza di riacciuffare la partita, era sotto di un gol e ha ripreso la partita con la doppietta su corner e di testa firmata da Robin Gosens. Ma oltre a Gudmundsson, ci sono diverse cose che non tornano: la marea di palloni persi, la difficoltà a trovare Kean (mai avuta una palla buona) e soprattutto il modo in cui ha preso il gol del 2-2, lo stesso identico gol, con la stessa identica fima di Ezzalzouli, di Siviglia. Tre passaggi, dal portiere a Ruibal che ha vinto il corpo a corpo con Comuzzo (all’andata era stato Bakambu), difesa viola sottosopra, cross di Antony (Parisi in ritardo), tocco e gol di Ezzalzouli (Pongracic in netto ritardo). I cambi di Pellegrini sono stati decisivi, quelli di Palladino in senso opposto. E ora, col rischio di restare fuori dall’Europa, la delusione è pesante. Ci vorrà lo spirito giusto per ripartire e chiudere la stagione non da sconfitti".