Francesco Flachi si è raccontato in una lunga intervista al canale della Lega Serie A, nella quale ha toccato vari temi della sua avventura con la maglia della Fiorentina.

“Quando Moggi chiamò a casa mia per portarmi al Napoli mia madre si mise a piangere, non voleva mandarmi via di casa a 12 anni. Poi trovammo la soluzione con Pontello e dall’Isolotto andai alla Fiorentina. La mia squadra del cuore, per me è stato il massimo. Il mio idolo è stato Antognoni, sono cresciuto con lui, Baggio e poi Rui Costa”.

“Per me era un gioco, ero coccolato dalla gente essendo un ragazzo della città. Avrei dovuto comprare una casa a Monte Morello ed avrei avuto una carriera diversa anche se la mia spensieratezza in campo era spesso la chiave. Dopo un’ottima prova nell’Anglo-Italiano, Ranieri mi promosse in prima squadra ma non mi fecero spogliare fin da subito coi ‘grandi’ ma quando scesi ero accanto a Batistuta. Lui e Baiano sono stati miei maestri, a Baiano ho rubato tutti i movimenti e lo ringrazierò sempre”.

‘Ho buttato via gran parte della mia carriera, ma ora posso essere un esempio’

“Sono stato un brutto esempio ma ora posso essere un bell’esempio. Posso raccontare a chi gioca a calcio di non fare bischerate: avevo un castello e da un momento all’altro l’ho perso. Ho preso con troppa superficialità il mio lavoro. Nella mia carriera il 40% l’ho buttato via. Ho fatto del male a me stesso in primis. Non è stato facile ricostruirsi. Adesso faccio il responsabile del settore giovanile a Golfo Paradiso, il calcio deve essere divertimento ma occorre far crescere i ragazzi nel modo giusto capendo che non va sprecato un minuto di allenamento”.

Gli aneddoti su Edmundo

Si apre poi il capitolo Edmundo. ‘Ci sono molti aneddoti abbastanza pesanti, soprattutto per i toni coloriti. Siamo rimasti molto amici con Eddie. In un Roma-Fiorentina con Trapattoni fu sostituito e successe un casino, stava giocando bene. Il lunedì il Trap disse all’allenamento: ‘Scusa Edmundo, ho sbagliato io’. In campo Edmundo amava dribblare; dopo due volte che perdeva palla Trapattoni gli disse: ‘Basta Eddie, hai rotto, devi passare la palla!’, Edmundo si girò e gli disse: ‘Stia zitto vecchio, faccio quello che voglio in campo’".

“La Fiorentina con Edmundo al Carnevale dico sempre che ha perso non uno, ma due Scudetti. Era una potenza la squadra viola quell’anno. C’erano giocatori di personalità e carisma come Heinrich, Oliveira, Cois, Torricelli, oltre a Batistuta e Rui Costa. Non so cosa successe, si dice che lui nel contratto avesse la possibilità di andare, ma gli ho sempre detto che ha sbagliato. Quando Batistuta si fece male, nel momento del bisogno, solo lui si sarebbe potuto mettere sulle spalle l’attacco viola. E il Milan di Zaccheroni vinse, benchè non fosse forte come la Fiorentina".

La discussione con Iachini

“Quando ripartii ad Empoli dopo la squalifica feci molta fatica e poi a Brescia ci sono ricaduto. Ebbi una discussione pesante con Iachini, mi sentii preso per il c**o. Avevamo giocato insieme e quasi mi dava del ‘lei’…poi uscì la squalifica di 12 anni e mi è crollato il mondo addosso. Non è stato facile mentalmente, si va sempre a scendere e ho passato cose che non auguro neanche al peggior nemico. Cerco di rialzarmi, ora sono felicissimo, sereno ed ho iniziato il corso da allenatore e nel mio futuro vedo questo".

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